Napoli, la camorra investe in b&b e ristoranti

I clan vogliono sfruttare il boom del turismo. I vecchi "bassi" del centro trasformati in strutture ricettive e in trattorie.

Le mani dei clan sul business del turismo nel centro storico. Secondo le ultime informative degli investigatori, le cosche sfruttano il boom turistico, al pari degli imprenditori e si muovono su un doppio binario: acquisendo locali (quasi sempre ‘bassi’) per avviare B&B e attività di ristorazione (con prestanome). Le forze dell’ordine sospettano che in più occasioni sia stata usata violenza: pestaggi per costringere i proprietari a cedere i terranei.

Ma spesso a polizia, carabinieri e finanzieri non arrivano denunce, per il timore di ritorsioni. Intanto sono scattate indagini su alcuni locali al piano terra sospetti, usati come B&B, case vacanza e riconducibili a familiari di affiliati alle cosche. Sotto l’aspetto economico la Finanza svolge verifiche sui flussi di denaro: in particolare per l’acquisto degli immobili. E dove trova anomalie, approfondisce. Insomma indagini mirate, per capire chi ci sia dietro.

Il secondo binario seguito dai clan riguarda gli scippi e le rapine, triplicati negli ultimi mesi: i boss non solo hanno dato via libera alle ‘paranze’, ma riescono a rimpinguare le casse in questo modo. L’obiettivo è mettere da parte piccoli capitali da investire nei B&B e nelle attività di ristorazione. Soprattutto nel centro storico i reati predatori sono aumentati a dismisura.

E senza l’avallo delle cosche, sarebbe impensabile. Quando si parla di turisti, non bisogna pensare solo agli stranieri, ma ai tanti italiani, che si spostano per le vacanze. Questa strategia criminale permette alle organizzazioni di ‘ripulirsi’, incassare cifre a doppi zeri, limitando al minimo i pericoli. In che modo? Spaccio, estorsioni e usura li espongono alle denunce delle vittime e alle inchieste della Procura. L’apertura di una attività ricettiva comporta rischi contenuti. La famosa ‘lavatrice’ di denaro. Gli inquirenti svolgono accertamenti in questo senso.

Lente su alcune famiglie vicine ai Mazzarella in centro e paranze legate ai Contini nel Vasto. Solo qui si trovano ‘profili’ manageriali. Per il resto sono gruppi a conduzione familiare, non capaci di investire grosse somme di denaro nel turismo. Non è finita. I sodalizi hanno capito che il boom di viaggiatori porta soldi facili. E hanno messo le mani sulla diffusione enorme dei B&B. Hanno intuito che le strutture ricettive sono un business sicuro.

C’è il sospetto che usino dei prestanome, per evitare i riflettori delle forze dell’ordine e della Procura. Anni fa c’erano grossi cartelli criminali, che hanno investito ingenti ‘capitali’ per acquisire locali. Basta ricordare l’attenzione dell’Alleanza di Secondigliano sul lungomare. Oggi qualche vecchio boss di clan storici nel centro storico può fare investimenti di questo genere. Parliamo di 40enni e 50enni. Forse già autonomi, proprio per gestire l’affare.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome