Caserta. Scandalo in Comune: favori ai dirigenti, a Biondi pagata la polizza Rc auto

CASERTA – I dirigenti del Comune coinvolti nell’inchiesta avrebbe ottenuto vantaggi dai “favori” fatti agli imprenditori. L’ordinanza nota che il dirigente Francesco Biondi e il geometra Giuseppe Porfidia avrebbero proceduto a un affidamento illegittimo di lavori in favore dell’imprenditore di Valle di Maddaloni Gioacchino Rivetti. Quest’ultimo si sarebbe sdebitato pagando la polizza assicurativa Rc per la Mercedes d’epoca di Biondi ed eseguendo piccoli lavori a immobili nel comune di Alvignano nella disponibilità di Porfidia. Secondo il gip questi favori “non trovano altra giustificazione se non nell’ambito di un accordo corruttivo con l’imprenditore e consistente nel compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio”. A ottobre 2022 Rivetti ha chiesto a Biondi la copia della carta di circolazione della sua vettura d’epoca e ha contattato il suo assicuratore di fiducia M.L. (estraneo all’indagine) per reperire una polizza assicurativa adatta, per un prezzo di 290 euro. Biondi risponde di abuso d’ufficio per aver affidato lavori presso le scuole comunali in favore della società “Green Aedilis srl’, amministrata formalmente dal fratello (non indagato) di Raffaele Nunziante, ma riconducibile a quest’ultimo.
Il dirigente comunale Luigi Vitelli (indagato a piede libero) avrebbe invece affidato illegittimamente alla stessa azienda lavori di abbattimento alberi in corso Trieste e di messa in sicurezza in via Galatina a San Clemente.

Biondi e Porfidia rispondono anche di corruzione: il primo ha firmato – d’intesa con l’assessore Marzo – la determina di affidamento diretto dei lavori al canile municipale di Caserta, il secondo ha redatto una contabililità dei lavori eseguiti non corrispondente alla realtà. In cambio, Marzo avrebbe ricevuto da Rivetti il corrispettivo, dell’acquisto di materiali editi la sua azienda “Edil Marzo” per l’esecuzione di questi lavori.
Sotto la lente degli inquirenti è finito anche un affidamento di lavori per diverse scuole (Via Roma, Aldifreda, De Amicis, Lorenzini) che sarebbe stato “spacchettato” in tre parti per non superare la quota oltre la quale è obbligatorio ricorrere ad appalti e non assegnare direttamente le opere. Il tutto a favore della ditta 2G Service srl di Giuseppe Piscitelli. Anche quest’ultimo avrebbe comprato materiale dalla Edil Marzo per oltre 30mila euro fra il 2022 e il 2023 a fronte di nessun acquisto per il 2021.

Marzo avrebbe inoltre predisposto, insieme al suo staffista Khachermi, la determina di affidamento dei lavori di “Manutenzione straordinaria e incremento arredo urbano dislocati nel territorio comunale di Caserta” alla società “Gpm Service srls”, riconducibile all’imprenditore casertano Pasquale Marotta, così violando la legge che distingue i compiti di governo da quelli della dirigenza nella pubblica amministrazione. Da questo atto non si evince che la scelta della ditta affidataria fosse stata disposta nel rispetto del principio di rotazione e inoltre senza adeguata motivazione. Stesso discorso per la determina di affidamento di lavori di manutenzione delle scuole primarie, affidati alla società “Ciemmedil srl”, amministrata da Michele Campanile. Quest’ultimo avrebbe a sua volta avvantaggiato Marzo con l’impiego di Gennaro Rondinone (in adempimento di una promessa rivolta in campagna elettorale a quest’ultimo da Emiliano Casale) quale operaio impiegato nella tinteggiatura delle pareti e nell’installazione di pannelli in cartongesso presso i plessi scolastici di via Rossini e presso la scuola “Don Milani” di Caserta. Anche Campanile avrebbe comprato materiale edile presso la ditta di Marzo.

A Rivetti locali comunali gratis presso la materna di via Cilea

CASERTA – Agli atti dell’inchiesta figurano moltissime conversazioni telefoniche intercettate tra l’imprenditore Gioacchino Rivetti e il dirigente del V Settore (Ecologia e Ambiente) del Comune Giovanni Natale. Molte di queste conversazioni erano seguite da incontri per “prendere un caffè” presso i bar nei pressi del Comune oppure, di frequente, presso il bar Marino sito via Cilea (a Centurano) nelle vicinanze dell’abitazione di Natale “e, non a caso, a pochi metri dalla sede delle società del Rivetti” notano gli inquirenti. L’imprenditore, infatti, usufruiva di alcuni locali (ex aule) ubicati presso la scuola dell’infanzia di via Cilea, dati in “locazione gratuita” dal Comune di Caserta ed utilizzati come sede delle società a lui riconducibili. E a questo proposito va ricordato che diversi consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, hanno chiesto più volte, senza avere risposte soddisfacenti, chiarimenti sull’utilizzo degli immobili comunali. In alcune conversazioni emerge la disponibilità di Natale ad eseguire sopralluoghi di natura privata presso il fabbricato in corso di costruzione di Rivetti, nella frazione di Garzano, in via Pozzo o ancora indicazioni in corso d’opera “a dimostrazione – scrive il giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza – dello stretto rapporto che lega l’imprenditore” al dirigente comunale.

Il figlio dell’imprenditore edile fu assunto a Palazzo Castropignano

CASERTA – I “favori” degli imprenditori venivano a volte estesi anche a dipendenti del Comune che non risultano però indagati. Fra l’altro, lavori di tinteggiatura sono stati seguiti gratuitamente presso l’abitazione di una dipendente municipale da un operaio vicino a Gioacchino Rivetti. L’imprenditore si interessa all’esecuzione di queste opere, chiamando l’amico per sincerarsi dell’esecuzione. La disponibilità e la chiamata in causa di questo operaio (e della sua ditta) – scrive il giudice – era diretta conseguenza dell’apparente uscita di scena di Rivetti “per le sue cosiddette ragioni di opportunità legate all’assunzione a tempo indeterminato del figlio (non indagato, ndr) presso il Comune di Caserta, tra l’altro nello stesso Settore diretto da Giovanni Natale”. L’assessore Marzo e il dirigente Natale “incidevano sulla scelta del beneficiario degli affidamenti diretti al fine di remunerare l’indiscussa disponibilità” dell’imprenditore in questione.
Da segnalare ancora che agli atti dell’inchiesta c’è l’affidamento diretto dei lavori (poi di fatto subappaltati, in violazione del contratto, all’imprenditore D.N., nei cui confronti si procede separatamente), per la manutenzione straordinaria del verde delle scuole comunali. Ci sono quindi altri filoni di indagine aperti e a breve potrebbero arrivare sviluppi anche su questi episodi.

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