
NAPOLI (clara mattei) – Il ‘modello Caivano’ fa scuola e viene esteso ad altre 8 realtà, due delle quali in Campania. Il governo ha annunciato un nuovo piano di intervento per le periferie a rischio, con un focus particolare su Scampia e Secondigliano a Napoli. Il piano prevede un investimento complessivo di 180 milioni di euro dai Fondi di Sviluppo e Coesione, destinati a interventi di riqualificazione urbana e sociale per rispondere ai bisogni concreti delle famiglie e dei giovani.
Resta fgupro, per ora Castelvolturno, che però potrebbe rientrare in un successivo programma di interventi.
“Abbiamo voluto il Decreto Caivano-bis e previsto di applicare questa modalità di intervento ad altre 8 realtà, cioè le realtà che voi amministrate e che conoscete meglio di chiunque altro”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la riunione a Palazzo Chigi per la definizione del Piano per le periferie a rischio. “Abbiamo individuato le risorse e costruito un meccanismo per individuare, insieme, le iniziative da portare avanti”.
Uno degli interventi più rilevanti riguarda lo smantellamento e la bonifica ambientale del campo rom di Via Cupa Perillo a Scampia. L’area, da tempo simbolo di marginalità e degrado, verrà trasformata in un campo da rugby, che sarà gestito dalle Fiamme Oro, con l’intento di offrire ai giovani un’alternativa sana e costruttiva alla criminalità. Questo progetto rappresenta un segnale forte della volontà dello Stato di riprendersi il controllo di zone storicamente difficili e di favorire l’integrazione sociale attraverso lo sport.
A Secondigliano, invece, il piano prevede una serie di interventi di riqualificazione urbana mirati a migliorare la vivibilità del quartiere e a potenziare i servizi per i cittadini. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, presente a Roma, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione tra Governo e amministrazione locale: “Noi per la parte che riguarda la nostra città lo abbiamo concordato e arricchito passo passo insieme al commissario Ciciliano. Mi sembra che tutto stia procedendo nei tempi e nei modi giusti, con una completa condivisione tra Governo e amministrazione comunale”.
Manfredi ha aggiunto che sono stati messi a disposizione fondi comunali e metropolitani per integrare le risorse stanziate dal decreto governativo. Complessivamente, l’investimento per Napoli ammonta a oltre 50 milioni di euro, con una quota compresa tra i 30 e i 40 milioni provenienti direttamente dal Piano periferie.
Oltre a Napoli, il piano prevede interventi in altre città italiane. A Rozzano, verrà realizzata una palestra di boxe in memoria del campione Daniele Scardina, per offrire opportunità di sport ai giovani, inclusi i disabili. A Roma, nel quartiere Quarticciolo, saranno potenziati i servizi per bambini e ragazzi con la creazione di asili nido, aree attrezzate e strutture sportive. A Orta Nova verrà riqualificato l’immobile destinato alla tenenza dei Carabinieri, mentre a Rosarno e San Ferdinando si procederà con lo smantellamento e la bonifica della storica tendopoli per i braccianti agricoli, sostituendola con abitazioni dignitose. A Catania, il quartiere San Cristoforo beneficerà di una riqualificazione di Via Playa, mentre a Palermo sarà restaurata la Chiesa di San Paolo Apostolo a Borgo Nuovo, chiusa da oltre vent’anni e diventata simbolo dell’abbandono del quartiere.
Il senatore Sergio Rastrelli di Fratelli d’Italia ha ribadito come questo piano rappresenti una dimostrazione dell’impegno del governo nazionale nei confronti di Napoli: “L’ulteriore stanziamento finanziario, per oltre 50 milioni di euro, per lo smantellamento e la bonifica ambientale del campo rom di Scampia e per gli interventi di riqualificazione a Secondigliano, fornisce consistenza operativa all’intuizione politica del Piano periferie”.
Meloni ha concluso sottolineando che “questo è solo un piccolo spaccato di ciò che intendiamo fare nei prossimi mesi e che rientra in una strategia più ampia che vedrà il Governo impegnato in prima linea, esattamente come è accaduto a Caivano”.
L’intero piano verrà discusso nel prossimo Consiglio dei ministri e si inserisce in una strategia di rigenerazione urbana che mira a coinvolgere diverse città italiane, dimostrando che con un intervento deciso e coordinato le periferie possono essere risanate e restituite ai cittadini.
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