Raid israeliani su tutta la Striscia, oltre 300 morti: ucciso anche il viceministro degli Interni di Hamas

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A body of a Palestinian killed in an Israeli army airstrikes is brought to Shifa Hospital in Gaza City, Tuesday, March 18, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Nuove ondate di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza hanno provocato oltre 300 morti, tra cui molte donne e bambini. Lo ha riferito il ministero della Salute di Hamas, secondo quanto riportato da Al Jazeera. L’attacco, definito “infido” dalle autorità di Gaza, avrebbe colpito civili assediati e indifesi, minando il fragile cessate il fuoco in vigore dal 19 gennaio.

L’ufficio stampa del governo di Gaza ha dichiarato che tra le vittime ci sono numerosi anziani e intere famiglie sterminate. “Questi brutali massacri riaffermano che l’occupazione israeliana comprende solo il linguaggio dell’uccisione, della distruzione e del genocidio”, si legge in una nota ufficiale. Le autorità di Gaza hanno inoltre ribadito che il popolo palestinese non si lascerà intimidire e continuerà la sua lotta per la liberazione del territorio.

La Jihad Islamica Palestinese ha accusato Israele di aver “sabotato deliberatamente” il cessate il fuoco, denunciando le operazioni militari come un’azione volta a cancellare ogni prospettiva di tregua. Parallelamente, le forze armate israeliane (IDF) hanno annunciato il nome dell’operazione in corso: “Forza e spada”. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, l’esercito ha lanciato una campagna di bombardamenti mirati per colpire la leadership di Hamas e della Jihad Islamica.

Tra le vittime degli attacchi si segnala anche Mahmoud Abu Wafah, viceministro degli Interni di Gaza e alto funzionario della sicurezza di Hamas, la cui uccisione è stata riportata dalla Bbc.

Di fronte all’escalation, l’ufficio stampa di Gaza ha chiesto alla comunità internazionale, incluse l’Onu e le organizzazioni per i diritti umani, di intervenire immediatamente per fermare i bombardamenti e ritenere i leader israeliani responsabili delle loro azioni. “Il mondo non può continuare a stare a guardare”, si legge nell’appello ufficiale.

La situazione nella Striscia di Gaza continua a essere critica, con un numero crescente di vittime e una crescente pressione internazionale per fermare il conflitto. Resta da vedere se vi saranno risposte concrete da parte delle potenze globali per mediare una tregua duratura.

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