NAPOLI – Patto tra i babyboss del quartiere Mercato e di Montecalvario per fronteggiare le cosche storiche. I vecchi clan vogliono ridimensionare le nuove leve, che ora si sono organizzate con alleanze fuori quartiere. Vogliono essere pronte in caso di scontro diretto con i vecchi boss. Sono in fermento i vicoli del centro storico in questi giorni. La tensione è palpabile. Si va verso un cambio generazionale, che non tutti vogliono. Gli emergenti sono sempre più in prima linea, approfittano di decine di arresti nella vecchia guardia, per farsi avanti. In alcune zone hanno quasi sostituito i clan storici. In altre c’è un vero e proprio scontro: i reduci non vogliono lasciare campo libero alle nuove leve. Non ora. Ed ecco che i rampolli dei Quartieri Spagnoli e del Mercato hanno stretto un patto di mutuo soccorso: in caso di aggressione sono pronti a rispondere insieme. Non è poco. La faida è dietro l’angolo, anche se tutti provano ad evitare una battaglia in campo aperto.
Le nuove leve sono state avvertite: non possono sostituire le cosche locali. Quello che succederà dopo nessuno può saperlo. Questura e carabinieri hanno elevato il livello di allerta ai Quartieri Spagnoli e al Mercato. Sono aree già sotto ai riflettori della Procura e delle forze dell’ordine. Il Mercato è una delle roccaforti del gruppo, un tempo guidato da Ciro Mazzarella. Oggi le inchieste e decine di arresti hanno indebolito la ‘cupola’ dei Mazzarella, anche se gli inquirenti li indicano in costante espansione nei vicoli. A Montecalvario, invece, gli emergenti vogliono prendere il posto dei grossi ‘cartelli’, come i gruppi di Eduardo Saltalamacchia e Vincenzo Masiello, gli Esposito e i Mazzanti. Non sarà semplice. Nel frattempo una questione sta agitando ulteriormente i Quartieri Spagnoli, innescata dal rifiuto delle nuove generazioni di versare la “quota” sui proventi dei colpi, in particolare quelli dei Rolex.
Secondo le informative della questura, batterie di giovani centauri, spesso in gruppi di cinque o sei, si specializzano in queste rapine ‘in trasferta’. Attualmente, si contano una decina di queste bande, quasi tutte composte da ventenni e con base nei Quartieri Spagnoli.
Il problema è che questi ‘emergenti’ tornano a Montecalvario con il bottino senza passare dai referenti delle cosche storiche per versare la ‘percentuale’.