Original Marines, falso in bilancio: 8 indagati. Sequestrati beni per oltre 37 milioni

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Antonio Di Vincenzo ed Eraldo Turi

NOLA – Un’inchiesta dalla Procura di Nola scuote le fondamenta della Original Marines Spa, storica azienda dell’abbigliamento con una rete di seicento punti vendita in Italia e all’estero. Otto tra amministratori e sindaci della società sono stati raggiunti da un provvedimento di interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa per la durata di un anno. Le misure cautelari, notificate dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, fanno seguito a un’indagine complessa che ha fatto emergere una serie di presunti reati economici, tra cui falso in bilancio, indebita percezione di erogazioni pubbliche, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e utilizzo di fatture false. Parallelamente alle misure personali è stato eseguito un sequestro preventivo di beni fino a 37,2 milioni di euro, cifra ritenuta pari al profitto illecito conseguito dalla società nel corso degli anni.

Al centro delle accuse c’è un’operazione di riorganizzazione aziendale avviata nel 2017 che, secondo gli inquirenti, ha fatto da sfondo a un sistematico occultamento delle perdite di bilancio registra- te negli esercizi 2018-2021. Le perdite sarebbero derivate dal mancato incasso di crediti verso esercizi in franchising, ma nonostante ciò sarebbero state nascoste per mantenere una parvenza di solidità finanziaria. Questo quadro contabile, ritenuto artificioso dagli investigatori, avrebbe consentito a Original Marines Spa di ottenere due finanziamenti pubblici garantiti da Sace per un valore complessivo di 31,5 milioni di euro. Un’operazione ritenuta illecita che si aggiunge a un’altra pratica contestata dalla Guardia di Finanza: la detrazione indebita dell’Iva per quasi sei milioni di euro, ottenuta mediante l’utilizzo di fatture emesse per operazioni mai avvenute da parte di soggetti appartenenti alla rete distributiva. Non solo bilanci truccati e fondi pubblici incassati indebitamente. Dalle indagini è emerso che la società avrebbe imposto ai negozi in franchising l’acquisto forzato di merce, determinandone il dissesto finanziario.

Le gravi difficoltà di cassa che ne sono derivate sarebbero state in parte mitigate dalla stessa Original Marines attraverso la concessione di finanziamenti privi delle necessarie autorizzazioni previste dal Testo Unico Bancario. Tra i destinatari dei provvedimenti figura anche Eraldo Turi, attuale presidente dell’Ordine dei commercialisti di Napoli. Insieme a lui sono stati colpiti dalla misura interdittiva anche Antonio Di Vincenzo, presidente del consiglio di amministrazione della società, Francesco Di Vincenzo, Giovanni Di Fiandra, Lorenzo Pera, Elena Pera, Gianfranco De Rosa e Claudia Ferrante. Gli inquirenti li considerano i protagonisti di un sistema contabile e finanziario costruito per mascherare le criticità aziendali e ottenere
vantaggi economici ingiustificati a spese dello Sta- to e del sistema bancario. L’indagine è tuttora in corso e le autorità giudiziarie stanno vagliando ulteriori sviluppi.

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