Conflitto di interessi, da Berlusconi a Casaleggio

Dal leader di Fi al figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle: il nuovo governo dovrà fare una legge che non guardi in faccia a nessuno

Alessandro Di Battista ospite a La7
Alessandro Di Battista ospite a La7

ROMA (Gianluca Rocca) – Il conflitto di interessi. Da Berlusconi a Casaleggio e passando per i rapporti con le banche di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Non a caso questo è uno dei punti principali del contratto di governo siglato da Lega e Cinque Stelle. La forza del prossimo governo si misurerà sulla capacità di varare una legge che non guardi in faccia a nessuno. Una legge che metta ordine in un settore che naviga in acque inquinate da almeno venti anni. Se non di più. E’ un tema talmente importante che tutti cercano di strumentalizzarlo a proprio vantaggio, o quantomeno per dare addosso agli avversari politici.

Le parole di Anzaldi (Pd): “Davide Casaleggio ha il potere assoluto sul M5S”

La prima strumentalizzazione arriva dal Pd, con il deputato Michele Anzaldi: “Dopo gli editti bulgari contro i direttori dei telegiornali, dopo i continui attacchi delle ultime settimane, Luigi Di Maio è ormai a un passo dal mettere le mani sulla Rai e sulla tv, nel silenzio generale”. E ancora: “Se fosse confermato che Di Maio prenderà la poltrona di ministro dello Sviluppo Economico, infatti, si troverà a gestire anche la delega alle Comunicazioni proprio nel momento in cui il Governo e il Parlamento nomineranno il nuovo Cda Rai”. “E il conflitto di interessi – prosegue Anzaldi – sarebbe immediato: visto il potere assoluto che ricopre Davide Casaleggio nel Movimento 5 Stelle, con Di Maio alle Comunicazioni che garanzia ci sarà che non vengano fatti proprio gli interessi di Casaleggio, imprenditore del settore? Che garanzie ci saranno sull’evidente conflitto di interessi con la Casaleggio Associati e Rousseau, due aziende del mondo della comunicazione?”

Il contratto di governo giallo-verde

“Ecco perché – dice sempre l’esponente del partito di Renzi e Boschi- nell’accordo Lega-M5S al conflitto di interessi sono state dedicate solo poche righe all’acqua di rose: l’obiettivo non è soltanto mantenere buoni rapporti con Berlusconi, ma anche evitare che qualche magistrato chieda conto del ruolo di Casaleggio figlio. Senza incarichi ufficiali, senza essere stato eletto, senza aver passato alcuna selezione democratica o elezione interna, Davide Casaleggio detta la linea al partito, può permettersi di usare le strutture del Senato per raccogliere soldi per la sua azienda e partecipa a tutte le decisioni politiche”.

Le parole di Di Battista: “Il conflitto di interessi non riguarda solo Berlusconi”

All’interno del Movimento Cinque Stelle si ribadisce, intanto, che il conflitto di interessi non riguarda solo Silvio Berlusconi. E a dirlo è il leader della cosiddetta corrente ortodossa del Movimento, Alessandro Di Battista: “Il conflitto di interessi in questo Paese non riguarda solo Berlusconi. Risolverlo significa ridistribuire il potere e evitare l’accentramento di ricchezza in poche mani. Ma anche rilanciare l’economia, perché in un Paese normale il superamento del conflitto di interessi genera posti di lavoro”. Di Battista lo ha detto nel corso della trasimissione televisiva di La7 “Non è l’arena”.

“Un errore fare leggi-vendetta”

“L’errore più grande – ha detto anche Di Battista a La7 – è fare leggi che siano vendicative. Io non cerco vendetta ma cerco giustizia. E’ inaccettabile che ci siano politici che siedono, ad esempio, al Ministero della Sanità, e che vengono finanziati da lobby della sanità privata”.

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