ROMA (LaPresse) – Virginia Raggi non ci sta. La sindaca di Roma replica ad un articolo di Antonio Padellaro sul Fatto quotidiano. Risponde la prima cittadina: “Non ci sto alle critiche di coloro che riducono le mie sacrosante lamentele a ‘dare la colpa a chi c’era prima. Se credono di ridurmi al silenzio con la filastrocca che non devo parlare del passato, si sbagliano. Non faccio sconti a nessuno”.
La Raggi fa quindi un elenco delle malefatte attribuibili alle precedenti amministrazioni.
“Quelli che ci hanno preceduto hanno scavato un buco da 13 miliardi che paga anche lei ogni giorno con la mancanza di servizi ai cittadini. Penso a un autobus che ritarda, agli asili che non sono stati costruiti, ai mezzi pubblici vecchi di 18 anni. Mi spiego meglio. I “capaci” andavano al ristorante, addirittura invitavano i loro amici a sbafo e al momento del conto dicevano: “Paga quello che viene dopo”. “Quello che viene dopo” sono i cittadini e l’amministrazione che ho l’onore di guidare”.
La prima cittadina di Roma sottolinea quanto fatto in questi mesi.
“Ricordo quando sono andata all’inaugurazione della Nuvola all’Eur: volevano che sorvolassi sugli oltre 400 milioni spesi per realizzarla. All’inaugurazione ho detto quello che tutti i romani pensavano: un’opera con costi ingiustificabili. I “capaci” non la presero bene e mi fischiarono. Qualche mese dopo la Corte dei Conti mi ha dato ragione. E noi che abbiamo fatto? Intanto, abbiamo invertito la rotta: abbiamo ridotto di 200 milioni il debito di Roma e abbiamo chiuso due bilanci senza creare nuovi buchi. Significa che i nostri figli non dovranno pagare al posto nostro”.
Conclude la sindaca: “Per avere un’idea di ciò che possiamo fare con 200 milioni, consideriamo per praticità questa informazione: con un milione si può aprire un nuovo asilo, oppure acquistare tre autobus o ancora riasfaltare chilometri di strade. Potrò lamentarmi del fatto, ad esempio, che negli ultimi decenni invece di rifare l’asfalto hanno sperperato i soldi dei cittadini? E non lo dico io, ma la magistratura che ha arrestato imprenditori e amministratori disonesti nelle inchieste su asfalto e mazzette”.