Imprese, Cna: “Il gelato in Italia muove 2 miliardi, 660 milioni di litri nel 2017”

Aumentano i clienti rispetto all'anno precedente

Foto Lapresse - Matteo Corner

Milano (LaPresse) – Il mercato italiano del gelato vale due miliardi di euro e ha circa 40 mila addetti per un giro d’affari intorno al miliardo e mezzo con circa 30 mila addetti. E’ quanto emerge da uno studio della Cna, che spiega come la produzione italiana sia per un terzo industriale e per due terzi artigianale. Quanto ai consumi, sottolinea il report, nel 2017 in Italia ogni adulto avrebbe mangiato tra i 6,5 e 7 chilogrammi di gelato. Un dato, però, “sicuramente influenzato dai forti consumi di turisti stranieri”. Il 2017 dovrebbe chiudersi con circa 660 milioni di litri di gelato, contro i 595 milioni del 2016, il 19% del totale europeo, “l’equivalente ogni giorno di un treno con 60 container a bordo”. Dietro l’Italia – rileva Eurostat – si trovano Germania (515 milioni), Francia (454 milioni), Spagna (301 milioni) e Polonia (264 milioni).

I dati del Cna sull’esportazione di gelato all’estero

Sul fronte dell’export, spiega ancora il report, invece, l’Italia perde colpi. Sempre secondo Eurostat, nel 2016 le esportazioni italiane del settore si sono fermate a 223 milioni, praticamente la stessa cifra del 2010, segnando un calo di valore superiore al 16%. Viceversa, la Germania ha esportato gelati per 401 milioni, la Francia per 398 milioni, il Belgio per 350.

La Camera di commercio di Milano, elaborando i dati del Registro delle imprese 2016, ha incoronato Roma regina del gelato con 1400 attività e 4200 addetti. A completare la top ten, nella classifica per attività seguono Napoli (933), Milano (783), Torino (732), Salerno (529), Bari, Brescia, Palermo, Venezia e Catania. Nella graduatoria per addetti vengono Milano (2960), Napoli (2494), Firenze (2450), Torino (2443), Bari, Salerno, Venezia, Brescia e Palermo.

I gusti più richiesti sembrano immutati e immutabili. Secondo l’indagine condotta dal Centro studi Cna in collaborazione con Cna Agroalimentare la classifica delle richieste vede in testa il cioccolato, seguito da nocciola, limone, pistacchio e crema. A fare la differenza con il passato sono gli ingredienti. Il cioccolato si preferisce di origine fondente con spiccata preferenza per il 70%. La nocciola è rigorosamente di qualità riconosciuta: piemontesi, laziali, campane in testa a tutte. Il limone è meglio se Igp di Amalfi, mentre il pistacchio arriva da Bronte ma anche da Iran e Afghanistan.

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