MILANO (LaPresse) – Dopo il suo risveglio a luglio e la graduale intensificazione dell’attività eruttiva, l’Etna ha cominciato un nuovo episodio di attività stromboliana. Nella notte fra giovedì e venerdì sono tornate le colate di lava, seguite poi da fumi di cenere. Il fenomeno è costantemente monitorato dall’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Lo spettacolo dell’Etna
Nel tardo pomeriggio di giovedì un rapido aumento dell’ampiezza del tremore del vulcano ha annunciato l’inizio di una debole attività esplosiva dalla cosiddetta ‘bocca della sella’, che si trova esattamente a metà fra il vecchio cono del cratere di sud-est e quello del nuovo cratere di sud-est. L’attività è velocemente diventata quasi continua, con lanci di bombe laviche incandescenti fino a circa 100-150 m sopra il cratere.
Flusso lavico in serata
Verso le 20.30 si è osservato un piccolo flusso lavico emesso da un’altra bocca del nuovo cratere di sud-est, sull’alto fianco orientale del suo cono; l’emissione di lava è stata accompagnata da sporadiche e deboli esplosioni. Questo flusso si è lentamente allungato in direzione della Valle del Bove, sul versante orientale, rallentando dopo aver percorso poche centinaia di metri. Poco dopo, è iniziato anche un trabocco lavico dalla bocca della sella che si è riversato sul fianco settentrionale del cono del nuovo cratere di sud-est, raggiungendo la sua base in tarda serata.
Emissione di cenere in mattinata
L’attività è andata avanti senza variazioni significative. All’alba di venerdì l’ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a diminuire leggermente e l’attività stromboliana è stata meno intensa, ma in mattinata si è osservato un nuovo, piccolo trabocco lavico verso l’alto versante meridionale del cono del nuovo cratere di sud-est, che ha raggiunto una lunghezza di poche decine di metri. Dopo le 9.20 è iniziata anche una continua emissione di cenere che ha formato un pennacchio alto centinaia di metri sopra il cratere.