Roma– Rischia di diventare una nave ‘pirata’ la Aquarius2, con a bordo 50 migranti recuperati da un gommone: Panama ha avviato le pratiche per revocare l’iscrizione della nave dal proprio registro marittimo.
Decisione presa dall’Autorità panamense per “motivi di irregolarità”
Ma che le ong denunciano essere frutto di pressione economica e politica da parte delle autorità italiane. Come hanno annunciato Sos Mediterranèe, in mattinata la Aquarius 2 (nuova denominazione assunta dalla ex Aquarius) ha recuperato 50 persone al largo della città di Zuara, in Libia.
Salvataggio avvenuto al termine di una trattativa con la Guardia Costiera libica
“Nelle ultime 72 ore – si legge in un nota – Aquarius ha aiutato due imbarcazioni in difficoltà e ora ha 58 persone a bordo che hanno bisogno urgentemente di sbarcare in un luogo sicuro come richiede il diritto internazionale marittimo“.
Matteo Salvini ha annunciato: “Denuncerò per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chi aiuta gli scafisti” accusando Aquarius 2 di intralciare il lavoro della guardia costiera libica, ignorando le indicazioni”.
“Per questi signori i porti italiani continueranno a restare chiusi“
Poi ha risposto alle accuse sostenendo che il Viminale non ha fatto “alcuna pressione su Panama”. “È evidente – ha sottolineato – che nessun Paese al mondo voglia prendersi la responsabilità di essere identificato con una nave che intralcia le operazioni di soccorso in mare, rifiuta il coordinamento con la guardia costiera libica e pretende di distribuire dei clandestini in Europa.
Domattina approda in Consiglio dei ministri il tanto atteso decreto del ministro Salvini
Il cdm è arrivato dopo giorni di tensioni e di polemiche sui due decreti – sicurezza e immigrazione – all’interno del governo. Il ministro dell’Interno non ha intenzione di arretrare rispetto a quanto annunciato pubblicamente: su quei decreti ci ha messo la faccia in Italia come in Europa.
Salvini non vuole assolutamente sentir parlare di modifiche e cambiamenti e lo ha ribadito anche venerdì mattina, al tavolo che era stato convocato a palazzo Chigi.
Il decreto è alla prova del governo che dovrà misurare la sua tenuta
I pentastellati dentro e fuori il Parlamento avevano più di una perplessità, segnali che hanno messo in allerta il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sempre più spesso chiamato a fare da mediatore tra i due volti di governo.
Che Salvini arretrasse però, pareva improbabile anche agli stessi M5S che continuano a ritenere inutile la scelta di ricorrere a un decreto “urgente” sul tema dei migranti. Ciò però che allerta è la revoca dello status di protezione internazionale per i rifugiati.