Milano, 8 ott. (LaPresse) – Per primi, a cavallo tra gli anni Settanta e Novanta, si sono occupati di cambiamenti climatici e innovazione legandoli alla crescita economica. Gli studiosi americani William Nordhaus e Paul Romer hanno ricevuto il 50esimo premio Nobel per l’Economia. Inseriti da anni tra il toto-Nobel, i due accademici “hanno sviluppato metodi che rispondono ad alcune sfide tra le più importanti e urgenti del nostro tempo. Unire la crescita sostenibile a lungo termine dell’economia mondiale al benessere del pianeta”, secondo quanto si legge nella motivazione dell’Accademia reale di scienze di Svezia. I due si divideranno il premio di circa 860mila euro.
le personalità
Professore a Yale, William Nordhaus, 77 anni, americano, è nato nel 1941 ad Albuquerque nel Nuovo Messico. È stato consulente economico durante l’amministrazione Carter ed ha scritto numerosi libri, tra cui il manuale di economia scritto con l’altro premio Nobel, Paul Samuelson. All’inizio degli anni Novanta, è stato il primo a modellare il legame tra l’attività economica e il clima. Combinando teorie ed esperienze tratte dalla fisica, dalla chimica e dall’economia stessa. Il suo lavoro è ancora oggi utile a prevedere o a quantificare le conseguenze delle politiche climatiche, come la carbon tax. Paul Romer, 62enne americano, docente alla Stern School of Business della New York University, è stato capo economista e vice presidente della World Bank fino al gennaio scorso quando si dimise per disaccorsi per il presidente. È lui ad aver posto le basi della teoria della ‘crescita endogena’.