MILANO (LaPresse) – Si spacciavano per appartenenti alle forze dell’ordine o loro rappresentanti sindacali, proponendo tramite call center abbonamenti a riviste e gadget mai autorizzati. E’ quanto emerso da un’indagine dei carabinieri di Pavia, che ha portato alla denuncia di 12 persone, tutte disoccupate e con precedenti anche specifici
Un raggiro da un milione di euro
La truffa, ai danni dell’Arma, della polizia di Stato, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, ma soprattutto di ignari cittadini, ha fruttato 1 milione di euro l’anno per più anni. Oltre 15mila le spedizioni in dodici mesi. Il gruppo di truffatori, capitanato da due persone di 45 e 60 anni e attivo da almeno una quindicina di primavere, operava per conto di una società regolarmente iscritta alla Camera di commercio.
Situate a Milano le sedi logistiche della truffa
Le basi logistiche, da cui partivano telefonate in tutta Italia, sono due: una a Milano città e l’altra nell’hinterland, precisamente a Pero. Vittime del raggiro commercianti, pensionati, ospiti di case di riposo e anche un prete. I centralinisti, con un modus operandi raffinato negli anni, assicuravano ai loro clienti che i proventi, circa 195 euro per un singolo abbonamento semestrale, sarebbero serviti a sostenere le spese per garantire la sicurezza nazionale, ad esempio con l’acquisto di carburante per le Volanti e Gazzelle delle forze dell’ordine.
Commercio illecito
Le riviste illegalmente vendute, mai autorizzate da nessun Corpo dello Stato, sono un collage di articoli e interviste estrapolate da giornali riconosciuti. Di fronte a una retrocessione dell’abbonamento, i centralinisti millantavano azioni legali e ripercussioni economiche.