Altro stop al dl ‘spazzacorrotti’: le sorti della prescrizione nelle mani di Fico

Tecnicamente i membri del Carroccio non sarebbero contrari a questa soluzione. Ma alla base deve esserci un accordo politico sia sulle modalità dello stop alla prescrizione sia con l'intervento sull'altro tema caro ai leghisti quello che riguarda i partiti

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Roberto Fico

ROMA (LaPresse) – E’ ancora stallo sulla prescrizione. E in attesa di un accordo politico tra i due leader del governo giallo-verde, il disegno di legge anticorruzione subisce un altro stop.

Rallenta il decreto anticorruzione

Nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera si consuma infatti l’ennesimo colpo di scena. Con la richiesta da parte dei due presidenti, Giulia Sarti e Giuseppe Brescia, di affidare all’ufficio di presidenza dei due organismi parlamentari la decisione di ampliare o meno il perimetro di intervento normativo del provvedimento, meglio conosciuto come ‘spazzacorrotti’. Al fine di includervi anche il tema della prescrizione.

Insomma l’emendamento incriminato è evidentemente inammissibile. Ma qualora il raggio di azione della legge fosse allargato si potrebbero apportare modifiche anche sul tema della prescrizione. Evitando la tagliola dell’irregolarità.

Dissidi all’opposizione, decisivo Fico?

Le opposizioni salgono sulle barricate e chiamano in causa la Giunta del Regolamento guidata dal presidente della Camera Roberto Fico. “La toppa rischia di essere peggio del buco”, commentano alcuni membri delle commissioni. Mentre altri sono convinti che si tratti “dell’ennesimo tentativo di prendere tempo, visto che l’accordo tra Di Maio e Salvini non c’è”.

Insomma secondo il Pd e Forza Italia non ci sono precedenti che parlano di ampliamento di una legge, eventualmente di abbinamenti di due testi. Ma sempre sullo stesso tema. I 5Stelle invece portano al tavolo della discussione, infiammandola, almeno 4 situazioni del passato che gli darebbero ragione, trasformando la loro richiesta in una semplice prassi parlamentare.

Prescrizione, occorre l’accordo politico sulle modalità

La questione si ingarbuglia, mentre la Lega resta silente. È infatti nelle mani del Carroccio, qualora ci fosse il via libera della Giunta, l’esito del voto sull’ampliamento della materia. Tecnicamente i membri del Carroccio non sarebbero contrari a questa soluzione, ma alla base deve esserci un accordo politico sia sulle modalità dello stop alla prescrizione (magari portandolo al secondo grado di giudizio con la specifica dei reati) sia con l’intervento sull’altro tema caro ai leghisti quello che riguarda i partiti.

Discussione in aula il 12 novembre

Di ora in ora la matassa si fa quindi sempre più complicata da sciogliere, senza un chiarimento tra i due capi politici e azionisti di maggioranza del governo. Per adesso il provvedimento è atteso in aula lunedì prossimo 12 novembre e di questo passo il rinvio sembra quasi scontato, con il rischio che coincidendo con la legge di Bilancio potrebbe anche slittare alle calende greche. Ora però l’attesa è per la decisione di Fico, che ha nelle mani la sorte della prescrizione e forse non solo.

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