Afghanistan, il portavoce di Massoud: “Non siamo sconfitti, resistiamo”

La verità del Fronte Nazionale di Resistenza è comunque diversa da quella raccontata dai talebani

I miliziani di Ahmad Massoud (AP Photo/Jalaluddin Sekandar)

ROMA – “Non ci sono state trattative reali. Noi del Fronte Nazionale di Resistenza volevamo risolvere i problemi di convivenza tra le varie componenti del Paese. Loro, i talebani, hanno solo cercato di comprarci”. Lo dice al ‘Corriere della sera’ Fahim Dashti, portavoce di Ahmad Massoud, 32enne figlio di Ahmad Shah Massoud, conosciuto come il ‘Leone del Panshir’, che si è messo a capo di un gruppo di resistenza all’Emirato islamico. Sulle trattative, Dashti spiega: “Hanno offerto un ministero ad Ahmad Massoud o a un suo rappresentante a scelta. In alternativa gli hanno garantito di conservare le sue proprietà sia in valle sia a Kabul. E mentre gli dicevano queste cose al telefono i miliziani attaccavano. La guerra non è cominciata ieri, ma lunedì”.

La verità del Fronte Nazionale di Resistenza è comunque diversa da quella raccontata dai talebani, che dicono di aver conquistato diverse posizioni e ucciso molti uomini delle loro truppe: “Propaganda – replica il portavoce di Massoud -. Hanno tentato sortite su più fronti, è vero, ma sono stati sempre respinti. Nella piana di Shamali, all’ingresso del Panshir, questa mattina (giovedì) c’erano almeno 40 cadaveri di loro miliziani. Hanno chiesto agli anziani dei villaggi di intercedere per recuperarli. Noi l’abbiamo concesso”.

(LaPresse)

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