Al Csm, sfida all’ultimo voto tra Ermini e Benedetti

Foto Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale

Roma – Non si chiude il cerchio sul vicepresidente del Csm, che sarà votato giovedì mattina alle 10 in presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Una girandola di riunioni soprattutto tra i 4 gruppi togati di Area Democratica per la Giustizia, Unicost, Autonomia&Indipendenza e Magistratura Indipendente hanno portato a un nulla di fatto, con la prospettiva che la vicepresindeza venga affidata sul filo di lana e alla terza votazione quando a essere eletto sarà il nome che ha ricevuto più voti.

Si parte infatti dalla maggioranza assoluta sui 26 componenti, tra togati e non togati, che siedono a palazzo dei Marescialli.

Nelle prime due votazione quinsi servono 14 voti per superare il quorum, ma in mancaza di accordo politico questo è un numero praticamente impossibile da raggiungere. In questa situazione l’unico scerio possibile e più quotato è quello che potrebbe farcela David Ermini, laico indicato dal Partito democratico, alla terza votazione.

Ermini può contare sulla carta può contare sui 5 di Magistratura Indipendente e 5 di Unicost, con l’aggiunta, delle ultime ore dei vertici della Cassazione, il primo presidente Giovanni Mammone e il procuratore generale Riccardo Fuzio.

Questi ultimi potrebbero essere determinanti alla terza votazione, con l’incognita dei due laici in quota Forza Italia, Alessio Lanzi e Michele Cerabona, che potrebbero anche convergere sul nome di Ermini nel segreto dell’urna.

Lo stallo che dura da molte settimana è dovuto anche al fatto che il Movimento 5 Stelle non ha mai indicato un nome per la vicepresidenza tra Alberto Maria Benedetti, professore di diritto privato all’università di Genova, Filippo Donati, ordinario di diritto costituzionale a Firenze e Fulvio Gigliotti, docente di diritto privato all’Università Magna Graecia. E’ infatti ai pentastellati che guardano con favore i 4 magistrati di Area e i due A&I, che sono Piercamillo Davigo e Sebastiano Ardita. Il più papabile e che potrebbe contendersi la sfida con Ermini all’ultimo voto potrebbe essere Benedetti, su cui potrebbero convergere anche i voti dei due eletti in quota Lega, Stefano Cavanna e Emanuele Basile.

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