Alleanza di Secondigliano, coniugi latitanti arrestati: indagini sul patrimonio dei Licciardi

Ai domiciliari il padre della donna, accusato di documenti falsi

NAPOLI – Brillante operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, che ieri mattina hanno messo fine alla latitanza di Massimiliano Lettera e di sua moglie Giuseppina Bernardi, ricercati dal 2011. I due sono stati scovati in un appartamento del padre di Giuseppina Bernardi, Ciro, sabato mattina. Tutti e tre sono ritenuti vicini all’Alleanza di Secondigliano e in modo particolare al clan Ricciardi. Massimiliano Lettera, 55enne, e Giuseppina Bernardi, 52enne, sono stati portati in carcere. Arrestato anche Ciro Bernardi. Il 72enne, invece, è stato ristretto ai domiciliari. A tradire i tre sarebbe stata la volontà di Massimiliano Lettera e di Giuseppina Bernardi di trascorrere le festività di Pasqua con i propri familiari. La loro clandestinità è finita ieri mattina, quando alle 4 in punto i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno bussato alla loro porta. Dormivano in una delle camere che Ciro Bernardi aveva riservato loro nella sua abitazione di Melito. I militari dell’Arma hanno monitorato quell’abitazione per molto tempo, appostandosi ai quattro angoli alla ricerca di un indizio che gli permettesse di fare irruzione e concludere una latitanza decennale. Sui documenti della coppia un timbro di rinnovo posticcio, da loro impresso per evitare di fare bella mostra di sé in un ufficio anagrafe. Dovranno scontare diversi anni di reclusione per riciclaggio aggravato dalle modalità mafiose per favorire l’Alleanza di Secondigliano, effetto di una misura emessa nel 2004: 2 anni e 5 mesi per Lettera, 2 anni e 7 mesi per la consorte. Lettera è stato portato nel carcere di Secondigliano, la moglie in quello di Santa Maria Capua Vetere. Ciro Bernardi, arrestato perché sorpreso con patente e carta di identità falsi e per procurata inosservanza di pena. Per lui i domiciliari in attesa di giudizio.

La voglia di trascorrere le vacanze pasquali con i propri cari ha costretto Massimiliano Lettera e Giuseppina Bernardi a mettere un piede in fallo. I due sono tornati a Napoli, ma sono finiti tra le maglie della giustizia. I carabinieri erano sulle loro tracce dal 2011. Sui due pende una riciclaggio aggravato dalle modalità mafiose. Massimiliano Lettera deve scontare a 2 anni e 5 mesi di reclusione, mentre Giuseppina Bernardi, 2 anni e 7 mesi. Secondo le indagini dei carabinieri, da 11 anni i due si erano rifugiati in Svizzera, dove avrebbero continuato a portare avanti l’attività illecita del clan Licciardi. Per anni i coniugi avrebbero ricevuto dai capi della cosca somme di denaro, che avrebbero smistato ad altri soggetti su indicazione del clan. Seguendo i soldi, i carabinieri riuscirono a scoprire che l’Alleanza di Secondigliano sfruttava il canale Western Union Money Transfer per inviare ingenti guadagni all’estero, credendo di riuscire ad eludere i controlli delle forze dell’ordine.

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