Amministrative a Napoli, Lega e Fi battono in ritirata

Catello Maresca ottiene di poter andare avanti senza i simboli dei partiti e loro per evitare battute d’arresto dicono sì

Giornata densa di novità, quella di ieri, per il candidato a sindaco di Napoli Catello Maresca. Il magistrato incassa un poker di risultati: il simbolo della Lega non sarà presente sulla scheda elettorale, il segretario del Pd Enrico Letta e il sindaco uscente Luigi De Magistris lo attaccano e il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, spende parole positive nei suoi confronti. Partiamo dalla questione del simbolo della Lega: gli attacchi a Maresca, in questi giorni, sono stati tutti “trasversali”, sia da parte del Pd che di De Magistris. Non avendo alcun appiglio concreto per criticare la persona, la sinistra si è infatti rifugiata nel definire il giudice “il candidato di Salvini”. Nulla di più falso: come Cronache apprende da fonti molto bene informate, il simbolo del Carroccio non sarà presente nella coalizione che sostiene Maresca. Il giudice è irremovibile: vuole essere un candidato civico al 100%, e la sua unica distinzione è tra chi vuole davvero lavorare in maniera appassionata e disinteressata per il bene di Napoli e chi invece considera la politica uno strumento per acquisire vantaggi personali. Non ci sarà, naturalmente, neanche il simbolo di Forza Italia: il partito a Napoli è completamente allo sbando, non presentando il logo si riuscirà a evitare un bis della disfatta elettorale delle scorse regionali. E Giorgia Meloni? Se la leader di Fratelli d’Italia insisterà nel voler presentare il simbolo, dovrà rassegnarsi a una corsa in solitaria, con un proprio candidato a sindaco, ma nulla è scontato. Passiamo a Letta: il segretario Dem, che da quando è stato nominato al vertice del partito ha inanellato una serie impressionante di gaffe, attacca Maresca: “Il centrodestra”, dice Letta a L’Aria che tira, su La7, “ha scelto alcuni candidati per le amministrative e ha scelto due magistrati: uno a Napoli e uno (Simonetta Matone, ndr) candidato vicesindaco a Roma che sono in funzione dove si candideranno sindaco. Hanno accesso a tutti i dati sensibili e hanno preso decisioni nel luogo in cui ora si candidano a sindaco e fanno la campagna elettorale”. Incredibile Letta, che finge di dimenticare che il Pd ha candidato decine e decine di magistrati. Glielo ricorda Giorgia Meloni: “Letta non se ne è accorto quando si è candidato Emiliano, replica la leader di Fdi, “o de Magistris o Ingroia. È il classico due pesi e due misure della sinistra”.
Passiamo a De Luca. Maresca ha speso parole di stima istituzionale e umana per il presidente della Regione, il quale contraccambia: “Sono convinto”, dice De Luca a proposito di Maresca, “che se per lui le cose andranno bene la Regione collaborerà e si farà insieme lavoro su Napoli: confermo”. Infine, De Magistris. Il sindaco uscente, nervoso come non mai, attacca Maresca alzando i toni, dimostrando di temerlo: “Maresca elogia De Luca? Si assomigliano”, afferma il sindaco uscente, “sul cipiglio autoritario con tendenze antidemocratiche, con priorità sbagliate, Maresca pone come priorità non la lotta ai rapporti tra camorra e politica ma la lotta ai centri sociali. Credo che alla lunga con la candidatura di Maresca si vedrà la povertà delle idee che camminano su una proposta che ancora non si comprende. Quello che si comprende sempre meglio”, insiste De Magistris, “è con chi si accompagna, quando abbiamo i Cesaro, i Laboccetta e i Cantalamessa puoi dire quello che vuoi ma ciò che conta è anche le persone con le quali ti accompagni”.

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