Napoli, Ancelotti ti ha già cambiato. Addio a palleggio estenuante e pressing forsennato, si privilegiano verticalizzazioni e ripartenze

In 20 giorni il nuovo tecnico e riuscito a de-sarrizzare la squadra, già capace di applicare le direttive dell'allenatore

Ancelotti cambia il Napoli
Foto LaPresse/Massimo Paolone

NAPOLI – Gozzano, Carpi, Chievo. Sprazzi del nuovo Napoli targato Carlo Ancelotti si sono visti nelle tre amichevoli disputate in Trentino. Test probanti fino a un certo punto, vero. Ma fa specie la velocità con cui la squadra ha voltato pagina rispetto all’ultimo triennio, imperniato sull’assolutismo tecnico-tattico di Maurizio Sarri. In 20 giorni è già un altro Napoli. E potrebbe essere anche migliore di quello che ha fatto sognare un popolo intero.

Dal fraseggio ‘a tutti i costi’ alle verticalizzazioni, Ancelotti ha già trasformato il Napoli

Si prenda ad esempio la gara di ieri vinta contro il Chievo, la più attendibile tra quelle disputate fino ad oggi. Il Napoli di Ancelotti sarà una squadra che comanderà il gioco, come quella di Sarri. Ma, a differenza di quanto visto col tecnico di Figline, lo farà per tratti di gara più brevi. Dal fraseggio corto e ripetuto, fino quasi allo sfinimento, gli azzurri sono passati a un palleggio più rapido e ‘lungo’. La chiave è Marek Hamsik. Il nuovo regista dei partenopei ha poco o nulla col modo di giocare di Jorginho. Lo slovacco sarà un metronomo anomalo, non deputato a entrare ‘obbligatoriamente’ in ogni azione e non avvezzo al gioco sul breve. Spesso, infatti, i difensori centrali scavalcano il centrocampo con lanci alla ricerca degli esterni o della spizzata da parte del centravanti. Di contro, il capitano sta dimostrando di saper applicare a meraviglia le nuove indicazioni di Ancelotti. Ovvero, verticalizzazioni e cambi di fronte continui. Circostanze alle quali si adatta bene anche Fabiàn Ruiz, spesso nel ruolo di secondo playmaker.

Pressing ‘ragionato’ e contropiede, le novità già applicate

Altri spunti su cui riflettere vengono dalla fase di non possesso. Contro il Chievo, il Napoli ha dimostrato di applicare un pressing più ragionato. Di certo, meno assiduo e asfissiante di quello imposto da Sarri. Quindi, in qualche momento della gara gli azzurri lasceranno l’iniziativa agli avversari senza tentare il recupero palla immediato. Il che rappresenta un altro elemento di novità – la fase difensiva in zona più bassa – e che porta inevitabilmente al tema ‘contropiede’. Termine quasi bandito dal vocabolario sarriano che invece la squadra, sotto la guida di Ancelotti, sta sviluppando con un certo interesse. Il Napoli della prossima stagione sarà una squadra certamente meno intensa, ma con un ventaglio di soluzioni più ampio e – per questo – forse più pericolosa.

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