Ancelotti e il Napoli sfidano Salvini: “In caso di cori razzisti ci fermiamo”

Gli azzurri non arretrano dopo le parole del ministro dell'Interno

Ancelotti cambia il Napoli
Foto LaPresse/Massimo Paolone

NAPOLI – Niente stop alle gare in caso di cori razzisti, hanno deciso governo e Figc. Ma c’è chi dice no. E si tratta del Napoli, che conferma la linea dura contro i vergognosi ululati che piovono dagli spalti indirizzati ai giocatori africani e contro i cori violenti nei confronti della città partenopea e del suo popolo. Matteo Salvini, al termine della riunione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, si è pronunciato equiparando i cori contro Kalidou Koulibaly a Milano a quelli per ‘tradimento sportivo’ nei confronti di Leonardo Bonucci. Per il ministro dell’Interno interrompere le partite non ha senso.

La sfida di Ancelotti e del Napoli

Non è dello stesso avviso il Napoli che ha portato il tema alla ribalta nazionale grazie agli interventi del suo allenatore Carlo Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo si era espresso chiaramente dopo Inter-Napoli: “Se si ripetono cori di questo genere ci fermeremo in campo. Gli avversari ci facciano pure gol, non c’è problema”. Una linea che poteva vacillare dopo il pronunciamento del governo e della Federazione, come segnalavamo ieri. E che invece resta in piedi più che mai. Dal club di Aurelio De Laurentiis fanno sapere che l’intenzione resta la stessa. E chissà che Milan-Napoli (i rossoneri sono la squadra del cuore di Salvini), ancora a San Siro, non si riveli uno spartiacque. La sfida è lanciata.

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