Arrestato Nino Savastano, uomo di De Luca

Il consigliere regionale Savastano ai domiciliari per corruzione elettorale

Nino Savastano
Nino Savastano

CASERTA – Dopo due anni di indagini relative agli appalti pubblici gestiti da cooperative rivolte al recupero di lavoratori disagiati, la procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli ha indagato 29 persone e disposto 10 misure cautelari. Finisce ai domiciliari il consigliere regionale di Campania Libera-Noi campani-Psi Nino Savastano (nella foto), ex assessore allo Sport e alle Politiche sociali di Salerno. Tra gli indagati anche Enzo Napoli che solo una settimana fa festeggiava la rielezione a sindaco vincendo le Amministrative al primo turno con circa il 57% dei consensi. “La gestione degli affidamenti per la manutenzione del patrimonio comunale e delle relative proroghe da parte del Comune di Salerno in favore delle cooperative di tipo B è caratterizzata da rilevanti profili di illiceità penale, con gravi ricadute in termini di gestione del denaro pubblico, violazioni del principio di libera concorrenza tra operatori economici e possibili inquinamenti nelle consultazioni elettorali”. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere ed un caso di corruzione elettorale. Stando a quanto è emerso, le indagini svolte fino ad ora hanno portato alla luce un sistema di “attribuzione di servizi in favore di enti caratterizzati da scopi mutualistici era irregolare – per l’assenza di requisiti in capo alle cooperative, necessari per l’assegnazione dei servizi da parte del Comune di Salerno – grazie alla complicità di funzionari pubblici, che hanno agito non per il buon andamento della pubblica amministrazione, bensì per tornaconti personali o comunque di parte”. Un sistema che pare avere avuto origine nel 2002. Al consigliere regionale Savastano l’accusa di reato di corruzione elettorale è costata gli arresti domiciliari. Stando alle ipotesi della Procura Savastano avrebbe stretto un accordo con Fiorenzo Zoccola, gestore di diverse altre cooperative che avevano in gestione la manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio del Comune di Salerno. L’ordinanza del gip di Salerno Gerardina Romaniello descrive “un consolidato accordo corruttivo” tra i due. Savastano “stabilmente asserviva le funzioni pubbliche agli interessi personali propri e del privato in cambio del sostegno elettorale assicuratogli da Zoccola, garantendo a quest’ultimo l’affidamento degli appalti banditi dal Comune di Salerno aventi ad oggetto servizi pubblici alle società cooperative sociali riferibili al privato e ai suoi sodali”. Meno pesante, al momento la posizione di Napoli a cui viene contestato il reato di turbativa d’asta.
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