Assemblea Anci si chiude con ‘Super Mario’: sindaci pressano per Draghi a Chigi

Nel nome dell'unità nazionale e non solo. C'è di più nel rapporto fra l'Anci e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, accolto come una rockstar al PalaVerdi di Parma al termine della tre giorni di assemblea annuale dell'associazione dei Comuni guidata da Antonio Decaro.

PARMA – Nel nome dell’unità nazionale e non solo. C’è di più nel rapporto fra l’Anci e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, accolto come una rockstar al PalaVerdi di Parma al termine della tre giorni di assemblea annuale dell’associazione dei Comuni guidata da Antonio Decaro. L’intesa sembra esserci, non solo a parole. Nel chiudere la kermesse, dal titolo ‘Rinasce l’Italia’, il ‘padrone di casa’ e sindaco di Bari usa parole al miele per l’inquilino di Palazzo Chigi e anche il resto della platea gli tributa un’accoglienza da stadio. I posti in sala si riempiono man mano fino all’arrivo di “Super Mario”, come l’hanno ribattezzato i primi cittadini, confida Decaro. Applausi su applausi, molto lungo all’arrivo e non da meno quando l’ex presidente della Bce sale sul palco per prendere la parola. Un discorso ‘coperto’ per qualche istante dallo scrosciare delle mani dei sindaci, la maggior parte in fascia tricolore per l’occasione.

Possiamo parlare di ‘partito dei sindaci’, a cui non dispiacerebbe per niente che Draghi continui il proprio operato fino al termine della legislatura? Perché no. L’atmosfera di Parma offre questa immagine. Il clima è tutt’altro che teso. Non è proprio il momento, d’altronde, visto quello che il Paese sta provando a lasciarsi alle spalle. Certo è che il Pnrr, occasione unica dopo la pandemia, rappresenta un ottimo banco di prova anche nel rapporto fra Chigi e le amministrazioni comunali. Il numero uno dell’Anci lo dice a chiare lettere: “Non esistono città ingovernabili, così come non esistono Paesi o situazioni ingovernabili e lei, presidente Draghi, con il suo Governo lo sta dimostrando”. Poi ringrazia il premier e la sua squadra per “lo sforzo” in atto e “per l’attenzione al nostro lavoro”. Quindi, tende la mano, assicurando collaborazione. Tirando le somme della tre giorni, Decaro assicura che “abbiamo fatto un buon lavoro, è stata una lunga allargata riunione di lavoro concreto sull’Italia e sul futuro delle nuove generazioni. Qui è come se si fosse riunito il Paese. Non ci sono state passerelle, né rivendicazioni e piagnistei. Questo lavoro lo mettiamo a disposizione sua, presidente Draghi, e del Parlamento”.

Senz’altro molte più luci che ombre, più sorrisi che facce scure nel rapporto fra i sindaci e Draghi. Ma gli appelli all’indirizzo dell’inquilino di Palazzo Chigi non mancano. “Così non riusciamo a rispettare i termini del Pnrr, noi abbiamo voluto dare delle indicazioni ai ministri e le risposte sono state positive”, chiarisce Decaro. Il quale poi chiede che massimo entro giugno 2022 i ministeri titolari delle misure esauriscano le procedure dirette ai Comuni e che i cantieri siano aperti entro dicembre 2023. La posizione dell’Anci è che i finanziamenti del Pnrr vengano assegnati agli stessi Comuni in maniera diretta e non intermediata, riducendo al minimo indispensabile i passaggi formali e burocratici per l’individuazione degli obiettivi e l’erogazione dei fondi. “Siamo pronti, presidente Draghi. Vogliamo fare la nostra parte, chiediamo al Governo di avere fiducia in noi sindaci. Sappiamo, come anche lei ripete spesso, che spendere la mole di risorse che arriverà non sarà facile. Per questo vogliamo farci trovare pronti”. E non solo nel nome dell’unità nazionale.

del nostro inviato Luca Rossi

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