Australia, vince a sorpresa la coalizione di governo: il capo dei Labour si dimette

Il riscaldamento globale ha pesato in modo consistente in campagna elettorale

(Photo by Saeed KHAN / AFP)

SYDNEY – A dispetto dei pronostici in Australia vince le elezioni la coalizione conservatrice del premier Scott Morrison. “Ho sempre creduto nei miracoli. Com’è formidabile l’Australia!”, ha esultato nel discorso del trionfo davanti ai suoi sostenitori a Sydney, elogiando gli “australiani silenziosi”. Nonostante tutti i sondaggi dessero come favorito il leader dell’opposizione laburista Bill Shorten, quest’ultimo quando sono giunti i primi risultati ha dovuto riconoscere la sconfitta e si è dimesso dalla guida del Labour. “È chiaro che il Partito laburista non sarà in grado di formare il prossimo governo”, ha detto parlando a Melbourne davanti ai suoi, increduli.

In Australia trionfa la coalizione di Morrison

Poco prima la tv pubblica Abc aveva dato in vantaggio la coalizione del liberal-conservatore Morrison, scettico nei confronti dei cambiamenti climatici. Senza tuttavia essere in grado di dire se potrà guidare un esecutivo di maggioranza o solo di minoranza. Erano 17 milioni gli elettori chiamati alle urne nel Paese, dove il voto è obbligatorio. I primi risultati mostrano un elettorato fratturato, con piccoli partiti populisti e di estrema destra nelle condizioni di giocare un ruolo.

Il golpe all’interno del partito conservatore

Arrivato al potere ad agosto dopo un ‘golpe’ interno al suo partito conservatore, Morrison si è trovato quasi solo a difendere il bilancio del suo governo. Diversi dei suoi ministri, infatti, si sono tirati indietro. Ma lui si è lanciato nella campagna a capofitto, beneficiando dell’appoggio dei media conservatori del magnate Rupert Murdoch. Si è rivolto soprattutto agli elettori più anziani e agiati. Preoccupati dei progetti laburisti di eliminare diverse agevolazioni fiscali per finanziare le spese per istruzione, sanità e clima.

Il clima al centro della campagna elettorale

Il riscaldamento globale ha pesato in modo consistente in campagna elettorale, dopo un’estate australe caratterizzata da inondazioni storiche e caldo record che ha alimentato incendi che hanno devastato le foreste. Il Partito laburista ha puntato sulle energie rinnovabili, mentre i liberali si rifiutano di mettere in pericolo l’economia del carbone. E hanno puntato il dito soprattutto sul costo finanziario del programma dell’opposizione.

Nelle campagne gli agricoltori colpiti dalla siccità chiedono delle misure e nelle periferie agiate gli elettori di centro-destra si aprono all’ecologia. Ma questo non è stato sufficiente per una vittoria dell’opposizione. A Sydney l’ex premier conservatore Tony Abbott, che in passato ha definito il riscaldamento climatico una “cavolata assoluta”, ha perso il seggio che occupava da un quarto di secolo.

(LaPresse/AFP)

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