Auto, Tavares convoca i sindacati: al Mise secondo round con parti sociali

Stellantis ha infine accolto la richiesta avanzata da tempo dai sindacati: l'Ad del Gruppo, Carlos Tavares, incontrerà i sindacati giovedì 31 marzo alle 8, a Torino nel comprensorio di Mirafiori.

Carlos Tavares (AP Photo/Michel Euler)

ROMA – Stellantis ha infine accolto la richiesta avanzata da tempo dai sindacati: l’Ad del Gruppo, Carlos Tavares, incontrerà i sindacati giovedì 31 marzo alle 8, a Torino nel comprensorio di Mirafiori. Una “prima importante risposta alla nostra richiesta di aprire una discussione sulle missioni produttive degli stabilimenti italiani del gruppo e sul futuro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori”, hanno dichiarato in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, ricordando che “sono tante ancora le incertezze dovute alla mancanza di un piano complessivo a partire dagli stabilimenti di meccanica e motori che nel passaggio all’elettrico dovranno essere convertiti a nuove produzioni a quelli di assemblaggio che ad oggi non hanno una missione produttiva certa nel percorso dell’elettrificazione”. Ragion per cui “chiederemo a Carlos Tavares l’impegno a completare il piano industriale di Stellantis in Italia”, aggiungono Rocco Palombella e Gianluca Ficco, della Uilm. Ci sono realtà come Pomigliano e Cassino, che stanno per effettuare nuovi lanci, o come Melfi e Mirafiori, che hanno ricevuto assegnazioni di lungo periodo grazie alle intese sindacati o ancora come Termoli, per cui è stato annunciato un grande investimento per la realizzazione della Gigafactory. Ma, sostengono i sindacalisti, “occorre un impegno di Tavares a completare le assegnazioni produttive per tutti gli stabilimenti, a delineare i prossimi passi da compiere insieme per salvaguardare fabbriche, enti di staff e di ricerca italiani, per completare l’integrazione fra Fca e Psa e per accompagnare la transizione verso l’elettrico”.

Intanto a Roma continuano gli incontri sul settore auto. Dopo il primo round del 24 marzo a Palazzo Chigi, in cui i ministri alla Transizione economica, Roberto Cingolani, alle Infrastrutture, Enrico Giovanni, e i rappresentanti del dicastero dello Sviluppo economico hanno fatto una prima interventi per il settore dell’automotive, è stato convocato per oggi al Mise un incontro su gli aspetti produttivi e industriali del comparto, presieduto dal viceministro Gilberto Pichetto Fratin, a cui partecipano le tute blu di Cgil, Cisl e Uilm, insieme a Fismic, Uglm, Associazione quadri e capi Fiat e confederazioni. Sul tavolo i sindacati hanno messo una serie di richieste: incentivi all’acquisto delle auto in linea con i limiti di emissioni imposti dall’Ue, risorse per riconversioni industriali che vengono dalla transizione energetica, una nuova cassa integrazione a copertura dei lavoratori del settore e la strutturazione di piani di formazione idonei che accompagnino gli ammortizzatori, e l’istituzione di un’Agenzia degli approvvigionamenti per far fronte alla crisi delle forniture, aggravata dal conflitto in Ucraina. Il Governo “a parole ha già accolto alcune delle nostre richieste” hanno fatto sapere in una nota Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto, specificando però che ora è il momento “di passare ai fatti”.

di Martina Regis

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