Iliad: maxi-multa Antitrust per pubblicità ingannevole sul 5G

Anche Iliad finisce nel mirino dell'Antitrust che fa scattare una maxi multa nei confronto della compagnia telefonica accusata per aver fornito ai propri utenti notizie ingannevoli sull'utilizzo del 5G sui propri dispositivi.

Iliad Group founder and Vice President Xavier Niel poses prior to the presentation of the group's 2017 full year results on March 13, 2018 in Paris. / AFP PHOTO / ERIC PIERMONT

ROMA – Anche Iliad finisce nel mirino dell’Antitrust che fa scattare una maxi multa nei confronto della compagnia telefonica accusata per aver fornito ai propri utenti notizie ingannevoli sull’utilizzo del 5G sui propri dispositivi.

Nel dettaglio l’Antitrust alla fine dell’istruttoria ha irrogato alla società una sanzione di 1,2 milioni euro per l’omissione e la formulazione ingannevole di informazioni essenziali sulle offerte di telefonia mobile – che includono servizi con tecnologia 5G – e per la formulazione ingannevole di un messaggio promozionale relativo ad una di queste offerte. L’Autorità ha infatti accertato che Iliad ha pubblicizzato alcune offerte di telefonia mobile, enfatizzandone la compatibilità con la più recente tecnologia 5G ma omettendo totalmente o fornendo in modo poco chiaro l’informazione sulle condizioni indispensabili per usufruire di tale tecnologia, quali la verifica della copertura territoriale della rete 5G di Iliad e il possesso di un dispositivo compatibile con la specifica tecnologia 5G supportata dalla rete dell’operatore. “Tali comunicazioni – scrive l’Antitrust – sono risultate, dunque, non idonee a far comprendere al consumatore che, per poter usufruire della rete di quinta generazione inclusa nelle offerte promosse da Iliad, fosse necessario essere sotto la copertura geografica della rete 5G di tale operatore e che fosse indispensabile possedere un dispositivo abilitato a questa specifica rete”.

Soddisfatti i consumatori con il Codacons che osserva che “la sanzione dell’Antitrust conferma come il settore della telefonia sia una giungla dove per il consumatore è difficilissimo districarsi, tra offerte poco trasparenti e condizioni poco chiare”, come spiega il presidente Carlo Rienzi.

Sempre sul fronte Tlc l’amministratore delegato di Tim Pietro Labriola ha illustrato in Cda lo stato dell’arte delle trattative in corso con Kkr e Cvc spiegando che “con Kkr proseguono i contatti per giudicare concretezza e attrattività dell’offerta”, e confermando di aver ricevuto dal fondo Cvc una proposta non vincolante, “avente ad oggetto l’acquisto di una partecipazione di minoranza in una societa’, da costituire in caso di perfezionamento dell’operazione, nella quale sarebbero incluse le attivita’ della divisione Enterprise di Tim (cioe’ connettivita’ e servizi Ict) oltre a quelle di Noovle, Olivetti, Telsy e Trust Tecnologies”.

LaPresse

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