Autonomia, Cirio consegna il dossier Piemonte a Boccia. Il ministro: “Si farà nella cornice nazionale”

L’obiettivo è arrivare entro il 31 dicembre a un tavolo con l’esecutivo

Foto LaPresse / Alberto Gandolfo in foto Alberto Cirio

TORINO – Il Piemonte accelera e vuole raggiungere Lombardia e Veneto sul tema dell’autonomia. Il neo ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, però, frena e ribadisce che il progetto si farà solo in una “una cornice nazionale” che tenga insieme le Regioni. Altrimenti il rischio è l’implosione dell’intero sistema.

L’incontro tra Boccia e Cirio

Dopo aver incontrato i governatori del Nord, Boccia arriva a Torino per un incontro con il presidente regionale Alberto Cirio. L’occasione è la consegna al ministro del nuovo dossier sull’autonomia del Piemonte, approvato il 9 agosto dalla Giunta e adesso all’esame del Consiglio regionale. Il testo riprende e integra la proposta dell’amministrazione del dem Sergio Chiamparino e la potenzia, ampliando la richiesta a tutte le 23 materie previste dalla Costituzione.

Il progetto di autonomia differenziata per il Piemonte

Ciò che Cirio si auspica è che il governo possa formalmente inserire entro l’anno il percorso piemontese nel progetto di autonomia differenziata, consentendo così alla regione di recuperare il ritardo avuto fino a oggi. L’obiettivo è arrivare entro il 31 dicembre a un tavolo con l’esecutivo. Come precisa Cirio, l’autonomia, insieme ai fondi europei e alla sburocratizzazione, è uno dei tre elementi considerati determinanti per l’azione di governo regionale.

Il ministro frena

Il Piemonte chiede quindi velocità ma Boccia ribadisce quelle che sono le condizioni necessarie per poter avviare il percorso. Innanzitutto, una cornice nazionale che consenta allo Stato di sostenere la lotta a tutte le diseguaglianze, tra nord e sud ma anche tra nord e nord e tra sud e sud. “Se si tende, come a volte è stato fatto in maniera qualunquistica a porre la singola intesa come una cosa che riguarda quel territorio e basta, io penso che quel meccanismo porti solo all’implosione del sistema”, spiega il ministro prendendo tempo. Boccia, infatti, ricorda i quindici mesi di legislatura gialloverde “buttati via” sul tema dell’autonomia, nonostante sia un cavallo di battaglia legista. E si dice pronto a far sapere nei prossimi giorni se il Piemonte potrà essere inserito nel dialogo nazionale.

In primis il rispetto della Costituzione

Il ministro concorda con Cirio sulle tempistiche per l’analisi delle richieste, senza tuttavia sciogliere il nodo tra i due modelli. Quello proposta dalle Regioni a guida leghista (Lombardia e Veneto) e il modello dell’Emilia-Romagna. “Entro fine anno avremo chiarito se saremo in grado di accelerare sui livelli essenziali delle prestazioni o se si debba partire dai fabbisogni standard per approdare velocemente sui livelli essenziali. L’unica cosa che non posso sentire – precisa – è il modello della spesa storica, perché’ quel modello ci porta alla separazione del Paese”. E promette: “Questo governo l’autonomia differenziata la farà, ma la farà in una cornice chiara che corrisponda ai dettami della Costituzione”.

(LaPresse/di Valentina Innocente)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome