Autonomia: Meloni rallenta, riforma avanti insieme a presidenzialismo. Vertice con vice e ministri

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Giorgia Meloni

L’attuazione dell’autonomia differenziata andrà avanti ma “in parallelo” con altre riforme come quella sul presidenzialismo e su Roma Capitale. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni riunisce alla Camera – non a palazzo Chigi come da notizia circolata in un primo momento – i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli e quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. E al termine dell’incontro si ha la sensazione – confermata da fonti di maggioranza – di un rallentamento del percorso verso la riforma. No a fughe in avanti, dunque.

Il fatto che per l’autonomia si passi da una legge ordinaria – è il ragionamento riferito dalle stesse fonti – non autorizza ad accelerarne l’iter, come vorrebbe la Lega. Perché è necessario procedere contestualmente anche con le riforme costituzionali sul presidenzialismo e sui poteri a Roma Capitale, su cui punta molto Fratelli d’Italia, evitando che si piantino bandierine anzitempo. L’autonomia “è un punto del nostro programma di governo e intendiamo realizzarlo”, assicura il ministro leghista Calderoli, ma “mi pare scontato che non deve rimanere indietro nessuno”, precisa il collega di governo Francesco Lollobrigida, che per FdI aveva seguito in passato la partita sulle autonomie.

Serve dunque cautela nel percorso per arrivare alla legge di attuazione e alle intese con le regioni. Anche perché vanno sciolti i nodi sulla definizione dei Lep (i Livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutti i territori) e il perimetro delle materie su cui lo Stato deve trasferire competenze e risorse. E soprattutto va verificata la possibilità, prevista in una prima bozza della legge di attuazione impostata da Calderoli, di portare in Parlamento intese ‘blindate’ con le singole regioni, senza che queste siano emendabili dall’aula.

Sulla bozza “ci stiamo lavorando, la stiamo ancora scrivendo, dobbiamo sentire sei governatori nella giornata di giovedì. Io raccolgo le proposte di tutti e poi produco”, prende tempo il titolare degli Affari regionali, che però avvisa i governatori del sud che hanno sollevato parecchie obiezioni in questi giorni: “Quando le richieste sono legittime verranno accolte, quando sono strumentali invece no”.

Sui tempi non si sbilancia neppure il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida – “andranno verificati anche con il ministro Casellati”, dice – mentre al termine dell’incontro spiega che “lavoreremo in parallelo su autonomia e presidenzialismo, in modo da portare avanti i punti programmatici, includendo anche i poteri di Roma Capitale”. Se ne deduce che potrebbe allungarsi la gestazione della riforma, per la quale resta un punto fermo: “Il governo Meloni si ispira al principio dell’unità nazionale e della sussidiarietà, che prevede anche le autonomie”, chiosa ancora Lollobrigida.(LaPresse)

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