Azzolina: “Nel bando del concorso 4.252 posti su 24mila sono per il sostegno “

"Lo scorso 28 aprile, con l'emanazione del bando si è dato impulso alla procedura straordinaria finalizzata all'immissione in ruolo di 24mila docenti della scuola secondaria, di cui 4.252 su posti di sostegno".

(Charles McQuillan/Pool via AP)

ROMA – “Lo scorso 28 aprile, con l’emanazione del bando si è dato impulso alla procedura straordinaria finalizzata all’immissione in ruolo di 24mila docenti della scuola secondaria, di cui 4.252 su posti di sostegno. Questi posti sono riservati a chi sia in possesso tanto dell’indispensabile requisito della relativa specializzazione, quanto di quello dei 36 mesi di servizio maturati su posto comune o sul sostegno e con almeno un anno di servizio specifico sul sostegno. Inoltre, è utile ricordare che detta procedura straordinaria consente l’ammissione con riserva, per i posti di sostegno, di tutti coloro i quali sono iscritti ai percorsi di specializzazione e che conseguiranno il titolo entro il 15 luglio 2020”. Lo dice la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, rispondendo a un’interrogazione del Maie, durante il question time alla Camera. “Contestualmente, sono state bandite distinte procedure ordinarie di reclutamento per la scuola secondaria e per la scuola dell’infanzia e primaria, sia su posto comune che di sostegno – aggiunge -. Per quanto riguarda, in particolare, i posti sul sostegno messi a bando da tale concorso ordinario, a cui potranno partecipare i docenti specializzati sul sostegno, sono pari a 3.179 per la scuola secondaria di primo grado, 1.176 per la scuola secondaria di secondo grado, 5.833 per la scuola primaria e 1.014 per la scuola d’infanzia”. Inoltre “grazie alla proficua collaborazione con il ministro Manfredi, il ministero dell’Università ha bandito il V ciclo del percorso di specializzazione sul sostegno, le cui prove si terranno nel mese di settembre e al quale parteciperanno, in sovrannumero, anche tutti gli idonei dei cicli precedenti”, conclude Azzolina.

Sulla ripresa scolastica futura

“In merito alla riapertura delle scuole a settembre, ribadisco che, come ho già avuto modo di precisare, l’ipotesi di una ‘didattica mista’, per la scuola secondaria, fondata sull’integrazione della didattica tradizionale con quella a distanza rappresenta solo una delle possibili idee allo studio, vagliata e decisa già in altri Paesi. Idea che, peraltro, la forza politica di cui lei fa parte ha sostenuto tramite il deposito al Senato di un emendamento al decreto 22/2020 anche se, come appare da annunci della giornata di ieri, si intenda ritirarla. Sono al vaglio del Comitato da me nominato molteplici soluzioni finalizzate a contemperare diverse esigenze come le varie fasce d’età degli studenti, lo stato delle strutture scolastiche, la specificità delle diverse realtà territoriali, oltre, naturalmente, al livello della minaccia di contagio – spiega -. A tal proposito proprio ieri ho riunito il tavolo permanente di lavoro con le Regioni e gli Enti locali che nasce dalla volontà di agire insieme e di farlo rapidamente in vista della ripresa di settembre”. L’obiettivo “prioritario è quello di garantire il rientro nelle classi alle condizioni migliori possibili. Ciò però non ci esime dallo svolgere ragionamenti che si spingano oltre l’emergenza nel progettare la scuola che nel futuro vogliamo vi sia”, conclude Azzolina.

Sulle modalità d’esame

“Solo nel caso in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità competenti lo richiedano, se del caso applicando il principio di differenziazione ed adeguatezza, i lavori delle commissioni e le prove d’esame potranno svolgersi in videoconferenza o con altra modalità telematica sincrona. L’obiettivo è dare ai nostri studenti un esame di Stato che valorizzi al massimo grado il merito dimostrato, nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza richiesti dalla precauzione”.

LaPresse

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