Balneari della Versilia: chiusi 25 aprile e 1 maggio, poi pronti anche con lo smart working

Rispetto alla primavera 2020, tra la comunicazione della data e la riapertura vera e propria, dovrebbe volerci meno tempo, sempre che i protocolli da adottare siano gli stessi dello scorso anno

Foto LaPresse - Massimo Paolone

LUCCA – Per un po’ ombrelloni e sdraio dovranno ancora rimanere chiusi. E ad oggi nessuno sa dire fino a quando. Sono preoccupati i balneari della costa toscana per un’estrema incertezza che riguarda anche il loro settore. “Navighiamo a vista – spiega, intervistato da LaPresse, Marco Daddio, rappresentante dei gestori dell’arenile di Lido di Camaiore, in Versilia – e ad oggi non abbiamo alcuna data certa per la riapertura. Quel che è sicuro è che per 25 aprile e 1° maggio resteremo chiusi. E che alla riapertura ci faremo trovare pronti. Anche, se serve, per chi vuole sfruttare le nostre spiagge e le nostre strutture per fare smart-working”.

Strutture balneari chiuse

In genere in questo periodo dell’anno le spiagge della Versilia cominciano ad essere ‘pettinate’ da centinaia e centinaia di trattori che spianano le dune e puliscono la sabbia. Contemporaneamente chi gestisce uno stabilimento balneare (un bagno, come lo chiamano in Versilia) comincia a sistemare la propria struttura, allestire sdraio, lettini, tendoni e ombrelloni. Per garantire strutture aperte a partire dalla settimana a cavallo tra 25 aprile e 1° maggio.

“Non per questo 2021. Gli stabilimenti balneari in Toscana, salvo sorprese, resteranno chiusi. Purtroppo, stiamo navigando a vista – spiega Marco Daddio – dal governo non abbiamo indicazioni. Solo l’assessore al turismo della regione Toscana, Leonardo Marras ci ha detto che ci sarà comunicata una data quanto prima, e che probabilmente sarà come lo scorso anno. Nel 2020 la comunicazione della riapertura arrivò il 18 maggio, e fummo in grado di riaprire il 29 maggio”. Una sensazione confermata anche dagli stabilimenti della marina di Pisa. “Nessuna comunicazione ufficiale, né da parte della regione Toscana né dal Governo, sulle possibili date per la riapertura degli stabilimenti” conferma Gianluca Tiozzo, responsabile dei balneari di Pisa per Confesercenti Toscana Nord.

Le difficoltà del settore

Rispetto alla primavera 2020, tra la comunicazione della data e la riapertura vera e propria, dovrebbe volerci meno tempo, sempre che i protocolli da adottare siano gli stessi dello scorso anno. “Quest’anno le cose sono diverse – spiega Daddio, rappresentante dei gestori dei 100 stabilimenti di Lido di Camaiore – perché il nostro personale è già formato, perché abbiamo già tutti i materiali per le pulizie e per il distanziamento, e abbiamo tutta la cartellonista già pronta. Abbiamo fatto un investimento importante in questo senso. In Versilia, tra Torre del Lago e Forte dei Marmi passando per Viareggio, Lido di Camaiore e Marina di Pietrasanta, ci sono circa 450 stabilimenti balneari. In media, ciascuno ha speso circa 400 euro solo per la cartellonista anti-Covid. Per cui, da quel punto di vista, siamo pronti: certo, sempre che i protocolli restino quelli dell’estate scorsa, altrimenti dovremmo ricominciare da capo”.

Investimenti in Versilia

Intanto in Versilia si continua ad investire in termini di servizi. Di recente, i balneari di Lido di Camaiore, hanno installato una web-cam sul tetto di uno degli hotel più alti della costa. Grazie alle riprese in tempo reale realizzate sia verso mare che verso i monti e al flusso continuo di immagini disponibile in streaming, il turista può controllare in tempo reale le condizioni meteo prima di recarsi in spiaggia. Del resto, in quanto a servizi, la Versilia non è seconda a nessuno. “I 450 stabilimenti balneari di questo tratto di costa toscana – dice Daddio – sono tutti coperti da wifi, al 100%”.

Lo smart working

Lavorare in Smart working qui non è un progetto, è una realtà. Molte strutture garantiscono il servizio di internet veloce gratuito per i clienti sia all’interno della struttura, al bar e al ristorante e negli spazi comuni, che sotto l’ombrellone. “Il problema dello Smart working – dice il presidente dei balneari di Lido di Camaiore – è se ci sono norme che impongono, ad esempio al settore pubblico, di lavorare in smart nel proprio domicilio, vietando una casa vacanza o uno stabilimento balneare. Superata questa difficoltà normativa, da noi anche la scorsa estate c’erano professionisti che alternavano il lavoro in ufficio al mare, chi con famiglia, chi senza. Chi vuole lavorare all’aria aperta, sul mare e a due passi dalle Alpi Apuane, non ha che da scegliere la Versilia. Anche dal punto di vista della sicurezza, per quanto riguarda l’emergenza covid – conclude Daddio – ci faremo trovare pronti”.

L’associazione balneari di Lido di Camaiore, tra l’altro, sta organizzando una serie di eventi per l’estate, a pubblico ridotto sulla scia dello scorso anno: talk show all’aperto e sfilate di moda sul lungomare. Ottimismo anche sul versante pisano: sono buone le prenotazioni che gli operatori turistici della costa stanno registrando, il che fa sperare in una estate da tutto esaurito o quasi.

(LaPresse/di Marco Pomella)

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