Banche, la Commissione Ue concede un nuovo prolungamento a schema ai Gacs

L'autorizzazione concessa, si legge in una nota dell'esecutivo europeo, varrà per due anni

Foto John Thys / AFP

MILANO – Nuovo via libera della Commissione europea ai Gacs, le garanzie concesse dallo Stato con l’obiettivo di agevolare lo smobilizzo dei crediti in sofferenza dai bilanci delle banche e degli intermediari finanziari aventi sede legale in Italia. Sulla base delle regole per gli aiuti di Stato, Bruxelles ha concesso il terzo prolungamento allo schema. Approvato inizialmente nel febbraio 2016 e prorogato l’ultima volta ad agosto 2018.

Le agevolazioni per gli istituti di credito

L’autorizzazione concessa, si legge in una nota dell’esecutivo europeo, varrà per due anni: fino al 27 maggio del 2021. Gli istituti di credito che soddisfano determinate condizioni potranno quindi continuare a chiedere garanzie sui titoli senior a basso rischio, nell’ambito delle cartolarizzazioni. Un’opzione che, secondo quanto rilevato a suo tempo dall’Associazione bancaria italiana, ha contribuito in modo evidente a favorire lo smaltimento delle sofferenze.

Il via libera della Commissione europea

Anche nella comunicazione diffusa oggi dalla Ue, lo schema viene d’altra parte definito “un componente importante della strategia dell’Italia per affrontare i problemi di qualità degli attivi”. Ambito nel quale i Gacs hanno già dato “un contributo significativo”. Dati alla mano, tra il febbraio 2016 e il novembre 2018 lo strumento è stato impiegato 17 volte. Portando alla rimozione di non performing loans per un totale di 51 miliardi di euro di valore contabile lordo. Per un peso pari a due terzi della rimozione totale degli Npl dai bilanci delle banche italiane avvenuta nel periodo di riferimento.

Le garanzie

Stando a quanto notificato dall’Italia, segnala ancora la Commissione europea, le garanzie continueranno a essere remunerate a condizioni di mercato in base al rischio assunto. Quindi in modo accettabile per un operatore di mercato privato. Proprio su questa base, conclude Bruxelles, la misura è esente da aiuti di Stato ai sensi delle norme dell’Unione.

(AWE/LaPresse/di Marco Valsecchi)

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