Battisti, Conte: “Finalmente giustizia. Lo attendono le nostre carceri”

Per Moavero si sta lavorando per una rapida estradizione

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 28-12-2018 Roma Politica Conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Nella foto Giuseppe Conte Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 28-12-2018 Roma (Italy) Politic End of year Press Conference by Prime Minister Giuseppe Conte In the pic Giuseppe Conte

Roma – “Le famiglie Santoro, Torregiani, Sabbadin, Campagna potranno finalmente ottenere giustizia. La cattura e l’espulsione di Cesare Battisti sono un risultato atteso da oltre quarant’anni, che dovevamo soprattutto a loro, come pure alle altre vittime delle sue azioni criminali. Ora lo attendono le nostre carceri”. Lo scrive su Facebook il premier, Giuseppe Conte.

“Lo sforzo corale e perseverante dei nostri servizi di intelligence, delle nostre forze di polizia e dell’Interpol, la collaborazione delle Autorità brasiliane e boliviane e la determinazione di questo Governo stanno per essere finalmente premiati”.

“Un nostro aereo è in viaggio per la Bolivia dove atterrerà verso le ore 17 (ora italiana) – conferma -. Con l’obiettivo di prendere in consegna Battisti e riportarlo in Italia. Ad attenderlo qui da noi ci saranno le nostre carceri affinché possa espiare le condanne all’ergastolo che i tribunali italiani gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato. Non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo”.

Per Moavero si sta lavorando per una rapida estradizione

“Il lavoro continua affinché l’estradizione in Italia possa avvenire nei tempi più rapidi”. Lo fa sapere il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, in relazione all’arresto avvenuto questa notte (ore italiane) in Bolivia del pluricondannato all’ergastolo per omicidio Cesare Battisti. In una nota Moavero Milanesi “ringrazia tutti coloro che hanno operato a tale fine. Si tratta di un atto di giustizia nei confronti degli odiosi crimini del terrorismo. Doveroso verso chi fu ucciso o ferito e verso i loro famigliari”.

Il risultato, si precisa, è dipeso da un’azione corale e determinata delle autorità della Bolivia e del Brasile. Insieme con le competenti autorità italiane, incluse le nostre rappresentanze diplomatiche. Il ministro ha aggiunto che “in questo momento, il pensiero commosso va a tutte le vittime del terrorismo. Anche del terrorismo internazionale di oggi che colpisce ancora tanti innocenti”.

(LaPresse)

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