Battisti in Italia, scartata l’ipotesi Rebibbia: portato a Oristano

E' atterrato a Ciampino proveniente dalla Bolivia alle 11.36: ad attenderlo Salvini e il ministro della Giustizia Bonafede

Cesare Battisti appena atterrato a Ciampino

ROMA – È arrivato a bordo di un ‘Falcon 900lx’ atterrato all’aeroporto di Ciampino alle 11.36: Cesare Battisti è finalmente in Italia. La sua fuga era terminata in Bolivia dove era stato arrestato dopo ben 38 anni di latitanza. Ad attenderlo il ministri dell’Interno Salvini e quello della Giustizia Bonafede.

L’arrivo di Cesare Battisti

Ha toccato terra alle 11.48 l’ex terrorista dei Pac (predatori armati per il comunismo) ed ora dovrà scontare una condanna all’ergastolo per quattro omicidi compiuti a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Battisti, che si è sempre dichiarato innocente per quegli efferati delitti, è stato preso in consegna da una ventina di poliziotti che dopo essere saliti sull’aereo che lo trasportava, lo hanno condotto all’interno della struttura. Il tutto sotto lo sguardo attento dei cecchini piazzati sul tetto dell’accoglienza dell’aeronautica militare. Oltre che di quello di altri agenti sull’elicottero che in questi minuti continua a sorvolare sull’intero territorio aeroportuale. Sistemate le pratiche burocratiche necessarie dopo il suo arrivo sul territorio italiano, Battisti è stato affidato al gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria che lo condurrà in carcere. In un primo momento la destinazione decisa era Rebibbia. Poi, per ragioni di sicurezza, è stato deciso di portare Battisti nel carcere di Oristano.

Le reazioni

“Con il rientro diretto in Italia dalla Bolivia viene meno l’accordo fatto dal mio predecessore con il Brasile, cioè l’estradizione per trent’anni di carcere – ha spiegato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede -. Quindi verrà a scontare l’ergastolo”. Salvini lo ha definito senza mezzi termini “assassino comunista”, lui, invece, era stato arrestato con pochi spiccioli addosso e visibilmente ubriaco. Al suo arrivo a Roma, invece, Battisti ha ripreso quel suo atteggiamento di sempre, sereno in volto e con uno sguardo quasi di scherno nei confronti di chi aveva gli occhi su di lui. Ora saranno i magistrati italiani a giudicarlo per quanto commesso quasi trent’anni fa. Adesso che la caccia è terminata si apre una nuova fase. Altrettanto delicata, altrettanto importante.

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