Bce, attesa per una nuova strategia monetaria: ma il piano stimoli resta

Grande attesa per la riunione Bce di giovedì 22 luglio, la prima dopo l'annuncio dell'avvio della nuova strategia di politica monetaria annunciata da Christine Lagarde lo scorso 8 luglio

ROMA – Grande attesa per la riunione Bce di giovedì 22 luglio, la prima dopo l’annuncio dell’avvio della nuova strategia di politica monetaria annunciata da Christine Lagarde lo scorso 8 luglio. La maggior parte degli analisti è comunque pronta a scommettere che alla luce delle nuove incertezze legate alla forte crescita dei contagi Covid, con possibili ricadute su tempi e intensità della ripresa, difficilmente Lagarde annuncerà un cambio di rotta sul piano di aiuti e stimoli alle economie europee.

Osserva Michael Hewson, responsabile analista di mercato di CMC Markets UK, secondo quanto riporta Finanza.com. “Con i casi di infezioni da virus che stanno aumentando ancora e alcune aree dell’economia europea che sono particolarmente vulnerabili all’aumento dei contagi, è altamente improbabile che la Bce decida di ritirare i propri stimoli, visto che l’attività economica rimane lontana dal ritorno alla normalità – ha spiegato Hewson – Abbiamo già sentito che la Bce ha modificato il suo mandato sull’inflazione, al fine di cercare di dotarsi di una maggiore flessibilità nella politica monetaria. Il mandato precedente era cercare di tenere l’inflazione al 2% o al di sotto della soglia nel medio termine. Il nuovo mandato dà alla banca centrale un target di inflazione più flessibile e più dovish, pari al 2%. Questo cambiamento consentirà alla banca centrale di tollerare rialzi temporanei dell’inflazione rispetto al suo target”.

Al momento, il QE pandemico – continua Hewson – “vale 1,85 trilioni di euro e la sua scadenza è prevista almeno per il marzo del 2022. Probabilmente questa data verrà cancellata, visti i commenti di Lagarde, secondo cui le misure di emergenza non saranno ritirate presto. Tuttavia, ci potrebbe essere una resistenza considerevole da parte di alcuni esponenti del Consiglio direttivo, e dunque qualsiasi decisione potrebbe non essere unanime” (cosa di cui, come ha detto lei stessa, non stupirebbe neanche Christine Lagarde”.

L’ultima parola resta comunque a Lagarde che dopo la riunione di giovedì si pronuncerà nella tradizionale conferenza stampa, con possibili nuove indicazioni anche sull’impatto della ripresa dei contagi sulle economie. Una previsione che condizionerà direttamente le prossime scelte Bce.

LaPresse

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