Belgio, spariti nel nulla 5 miliardi del tesoro di Gheddafi. Bruxelles sotto accusa: “Rifornisce di armi le milizie libiche”

BRUXELLES – Il governo belga sotto attacco mediatico. Un’inchiesta della tv Rbtf chiede a Bruxelles di spiegare dove siano finiti gli interessi maturati negli anni dei circa 16 miliardi di euro appartenuti a Muammar Gheddafi, congelati in 5 banche del Belgio dopo la caduta del raìs, avvenuta nel 2011. Sette anni di interessi su cui la magistratura indaga dal 2017.

Belgio, svaniti nel nulla gli interessi dei 16 miliardi di Gheddafi 

E’ da diversi mesi che una serie di inchieste giornalistiche tentano di ricostruire la vicenda, per capire dove siano finiti questi soldi. Degli interessi dei 16 miliardi ex tesoretto di Gheddafi sembra infatti sparita ogni traccia. Una somma stimata tra i 3 e i 5 miliardi di euro. Il dito è puntato contro esponenti del governo, apparentemente responsabili dello sblocco delle somme incriminate.

Secondo la tv Rbtf, che su questo sta conducendo delle indagini, la somma sarebbe finite nelle mani delle fazioni che si combattono in Libia. Teoria che trova il sostegno del generale della Cirenaica Haftar, secondo il quale Bruxelles “ha fornito armi agli islamisti e ai miliziani della Tripolitania“.

Le inchieste: Bruxelles accusata di finanziare le milizie libiche esponsabili del traffico di esseri umani

La vicenda fu portata alla luce per la prima volta lo scorso febbraio dal quotidiano Le Vif l’express. Il giornale venne a conoscenza del fatto che nel corso degli anni alcuni di questi fondi, trasferiti in Belgio per evitare che finissero nelle mani sbagliate, fossero a poco a poco spariti. A partire dal 2012, tra i 3 e i 5 miliardi di euro sarebbero stati infatti trasferiti altrove. Dopo una serie di indagini, è stata Rbtf a svelare un particolare interessante. Secondo una fonte “vicina ai servizi”, Bruxelles avrebbe contribuito al finanziamento delle milizie libiche responsabili del traffico di esseri umani nel Paese.

Come? Tramite il rifornimento di armi. Come riferisce la fonte dell’emittente: “Dopo 7 anni, constatiamo che le milizie hanno trovato tutte le armi di cui hanno avuto bisogno. Alcuni Paesi le hanno rifornite apertamente, ma hanno trovato il modo di procurarsele anche in altre maniere. Ci sono uno o due scandali legati ad alcuni aerei fermati all’aeroporto di Ostende con carichi di armi a bordo”.

Prove schiaccianti

Ahmed al Mismari, portavoce dell’Esercito nazionale libico guidato da Khalifa Haftar, ha riferito di avere tra le mani le prove che inchioderebbero il governo belga. “Abbiamo scoperto dei voli aerei sospetti per il trasporto di armi dal Belgio alla Libia nel 2016”, ha riferito al Mismari. A ricevere le armi, sarebbero stati uno dei leader dei Fratelli musulmani in Libia, Ali al Salabi, e l’ex capo del Gruppo libico combattente (Lifg).

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