Bimba morta sullo slittino, indagata la mamma e il titolare dell’impianto sciistico. La segnaletica della pista solo in tedesco

La donna aveva fittato poco prima quello slittino per lei e la figlia, una 'giocattolo' che si è rivelato mortale

©Mauro Martignoni/LaPresse Stock nella foto dolomiti

BOLZANO – Due gli indagati per la morte della bimba di Reggio Emilia sulla pista del Renon. L’ipotesi di reato (l’omicidio colposo) è stata contestata al titolare dell’impianto sciistico e alla mamma, Renata Dyakowska, di origini polacche.

La donna aveva fittato poco prima quello slittino per lei e la figlia, una ‘giocattolo’ che si è rivelato mortale.

Renata (clicca qui per leggere) avrebbe imboccato una ‘pista nera’, lanciandosi con la figlia Emily Formisano: il percorso aveva una pendenza di circa di 40 gradi, così la slitta ha preso velocità fino ad impattare contro un albero. La piccola di 8 anni è morta sul colpo, la madre ricoverata a Bolzano in gravissime condizioni. Entrambe erano senza il caschetto.

I cartelli che averebbero dovuto segnalare il divieto di percorrere quel tratto erano scritti solo in tedesco, come la maggior parte della segnaletica presente nello stabilimento. Potrebbe essere questo uno degli elementi alla base dell’inchiesta che ha coinvolto il responsabile dell’impianto dove ha perso la vita la bimba.

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