Bolzano, figlio di mamma tedesca ‘obbligato’ a frequentare scuola italiana

BOLZANO (Domenico Cicalese) – Figlio di mamma tedesca ‘obbligato’ a frequentare una scuola italiana. E’ il risultato di una sentenza della Corte di Appello. Il motivo? Il papà del bambino non parla tedesco, ma soltanto italiano. Il caso è stato sollevato proprio dall’uomo, che dopo la separazione dalla moglie è ‘sceso’ dalle Dolomiti e si è trasferito nel Centro Italia, dove tuttora vive. Il padre ha infatti rivendicato il diritto di partecipare in maniera attiva all’iter scolastico del figlio e, dopo una lunga battaglia legale tra i genitori, ha avuto ragione.

Il dissenso del partito indipendentista della provincia autonoma di Bolzano

Come prevedibile, la sentenza non ha incontrato il parere favorevole dei Freitheilichen, in italiano ‘i libertari’, partito politico indipendentista della provincia autonoma di Bolzano, nato con l’obiettivo di aumentare l’indipendenza alla maggioranza germanofona dell’Alto Adige. La consigliera provinciale dei libertari, Ulli Mair, si è fatta portavoce del suo gruppo e ha espresso disapprovazione nei riguardi della sentenza emanata dalla Corte d’Appello, “che dà la precedenza al padre sul bambino”. “Il bimbo deve frequentare una scuola italiana perché il padre non ha mai imparato il tedesco. Figuriamoci le polemiche se un giudice mandasse un bimbo italiano in una scuola tedesca”, ha aggiunto la consigliera con un pizzico di ironia, peraltro neanche troppo velato.

Un bambino conteso tra mamma tedesca, papà italiano e la legge

Il papà del bambino protagonista, suo malgrado, della vicenda burocratica è riuscito a far valere e a rivendicare il diritto di partecipazione all’iter scolastico del figlio, nonostante il piccolo sia affidato alla mamma. Dopo una lunga battaglia legale fra avvocati, giudici e sentenze, alla fine ha avuto ragione l’uomo, con il figlio che ora dovrà frequentare una scuola italiana e non una teutonica. Nella provincia autonoma di Bolzano esistono tre tipi di istituti scolastici: quelli in cui si parla solo in italiano, quelli in cui la lingua unica è il tedesco e le scuole miste. Il bambino, però, non avrà scelta: la legge gli ha imposto di frequentare un istituto in cui si comunica nella lingua del Bel Paese.

 

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