Razzismo tra bambini durante una partita, squadra si ritira dal torneo

Razzismo in una partita di calcio giovanile
Razzismo in una partita di calcio giovanile
PONTE SAN PIETRO (Domenico Cicalese) – Un episodio di razzismo tra bambini durante una partita, squadra si ritira dal torneo. E’ successo nel Bergamasco e precisamente a Ponte San Pietro, tra gli Esordienti della squadra locale del Pontisola e i pari età del Rozzano, compagine milanese. Le due squadre erano impegnate in un match di un torneo regionale. Autore dell’insulto un giovanissimo della rappresentativa meneghina che ha dato del “negro di m…” al 13enne centravanti della squadra di casa.
Il 13enne non ha voluto stringere la mano al coetaneo che lo aveva insultato

La verità è venuta a galla solo dopo il triplice fischio. Il 13enne, infatti, si è rifiutato di stringere la mano a chi lo ha insultato e di accettarne le scuse. Il fatto non è passato inosservato al suo allenatore, Igor Trocchia, che scoperta l’offesa ha deciso di ritirare la sua squadra dal torneo. Prima di ufficializzare la sua scelta, Trocchia ha però interpellato tutti i componenti della sua rosa. Si sono trovati d’accordo: contro il razzismo bisognava dare un segnale forte. Il calciatore del Rozzano è stato punito con un mese di sospensione. Gli episodi di razzismo nelle categorie Esordienti e Giovanissimi dei tornei lombardi ammonterebbero già a una quindicina.

La telefonata con il responsabile e il messaggio del capitano: le prese di posizione contro il razzismo

Quando mister Trocchia ha realizzato cosa fosse accaduto, si è subito consultato con il responsabile Luciano Pisoni. Inequivocabili le parole del dirigente: “Fallo, Igor, rifiutatevi di giocare e tornate a casa, è giustissimo così”. Dopo il match il gruppo si è stretto compatto attorno al 13enne insultato. A fare da portavoce è stato il baby capitano della squadra, Francesco Berardelli: “Ciao mister, devo dirti grazie a nome di tutta la squadra perché secondo me il tuo è stato un esempio, una strada da seguire. Ti ringrazio perché quello che hai fatto è un gesto bellissimo nei confronti di un nostro compagno. Ho capito che in alcuni casi il gol, il rigore, la vittoria non contano. Si va oltre”.

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