MILANO – Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente tornano a preoccupare gli operatori di mercato. Balzo dei prezzi del petrolio e azionario sotto pressione dopo che il Pentagono ha confermato di aver ucciso, in occasione di un attacco all’aeroporto di Baghdad, il generale iraniano Qassem Soleimani e altre 7 persone. Il dipartimento di Difesa americano, si legge in una nota diffusa nella notte tra giovedì e venerdì, ha deciso di lanciare “un’azione difensiva. Al fine di proteggere gli americani all’estero uccidendo Qasem Soleimani”, dietro ordine, ha specificato il Pentagono, del presidente Donald Trump. Immediata la reazione di Teheran.
Così il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif: “L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericolosa e una folle escalation. Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.La reazione dei mercati è stata immediata. Con i prezzi del petrolio volati, durante le contrattazioni asiatiche, fino a +4%, prima di ridurre i guadagni. I futures sugli indici azionari Usa hanno puntato immediatamente verso il basso, con quelli sul Dow Jones capitolati di oltre 155 punti. Al momento, i prezzi del Brent sono in rialzo del 3% circa, a $68,23, mentre quelli del WTI avanzano del 2,83% a $62,91 al barile.
(LaPresse/Finanza.com)