Borsa, Piazza Affari chiude bene seduta volatile su banche ed Eni

Piazza Affari
Stefano Meluni / LaPresse

ROMA – Piazza Affari volatile all’indomani della Fed. Dopo un avvio debole, dominato dai timori di una Fed più aggressiva nei rialzi dei tassi, il Ftse Mib ha recuperato andando a chiudere in deciso rialzo (+0,99% a 26.882 punti) sotto la spinta dei buoni riscontri macro in arrivo da oltreoceano.

In particolare, il PIL statunitense ha sorpreso in positivo con +6,9% nel IV trimestre, archiviando il 2021 a +5,7% (miglior anno dal lontano 1984). Tornando alla Fed, il mercato si è concentrato sulle parole di Jerome Powell che non ha escluso la possibilità di una serie di strette senza sosta nel corso del 2022. “Ho la forte sensazione che potremo alzare i tassi senza mettere a repentaglio l’occupazione – ha detto Powell – . Esiste un bel po’ di spazio per alzare i tassi senza procurare danni al mercato del lavoro”. Le aspettative di una Fed proattiva hanno spinto al rialzo i rendimenti dei Treasury con dollaro in rafforzamento.

A Piazza Affari oggi ben intonate le banche (+1,87% Intesa e +0,88% Unicredit) in attesa che domani Unicredit apra la stagione delle trimestrali. Sponda è arrivata dai numeri oltre le attese diffusi da Deutsche Bank, con utile quadruplicato nel 20212, ritorno del dividendo e l’avvio di un bayback da 300 milioni di euro.

Tra i migliori del Ftse Mib spiccano le due big Enel ed ENi, salite entrambe del 2% circa. Bene oggi anche STM (+1,93% a 40,61 euro) che ha chiuso il quarto trimestre 2021 con ricavi per 3,56 miliardi di dollari (+9,9%), sopra la guidance che era di 3,4 mld. STM per il 2022 stima ricavi compresi tra 14,8 miliardi e 15,3 miliardi di dollari. L’utile netto trimestrale è di 750 milioni di dollari (+30,2%). In positivo anche Stellantis (+0,79% a 17,54 euro) che punta ad aumentare la sua partecipazione azionaria in GAC-Stellantis dal 50% al 75%. Bene anche Leonardo che ha precisato che non è stata presa nessuna decisione formale su valorizzazione Drs rispondendo così a rumor di stampa su una potenziale vendita di una linea di business di Leonardo Drs.

Infine, tra i titoli rimasti indietro, spicca Telecom Italia (-0,37%) con il nuovo ceo Pietro Labriola che ha ottenuto il mandato dal board per esplorare opzioni strategiche volte a massimizzare la creazione di valore per gli azionisti. Per quanto riguarda la proposta di KKR il board segnala che il comitato ad hoc sta proseguendo i lavori per analizzare la proposta e confrontarla con le prospettive del gruppo e con le opzioni strategiche allo studio.

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