MILANO – Piazza Affari chiude in flessione, ma sopra i minimi di seduta e tutto sommato limita le perdite in una giornata scandita dagli sviluppi della crisi di governo e culminata con la fine dell’esecutivo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte. Le dimissioni del premier erano comunque attese dal mercato e così il Ftse Mib ha chiuso gli scambi in calo sì, ma senza crollare.
Lo spread chiude a 203,5 pb
La flessione al termine della seduta è infatti del 1,11% a quota 20.485. Si allentata anche la pressione sul fronte spread, con il differenziale tra il Btp e il Bund che dopo essere salito fino a quota 2018 è sceso durante gli interventi in Senato fino a chiudere in area 204 punti base, col rendimento del decennale italiano all’1,35% sul mercato secondario.
Giù gli istituti bancari
Una dinamica che non ha comunque impedito al comparto bancario di chiudere in rosso: tra le flessioni più evidenti sull’indice principale della Borsa di Milano si contano infatti quella di Bper (maglia nera di giornata), che ha ceduto il 3,18% a 3,01 punti, e quella di Banco Bpm, in arretramento del 2,56% a 1,67 euro. Ma a terminare la giornata in calo sono state anche le due big del settore: in particolare Unicredit ha perso il 2,24% a 9,54 euro, mentre Intesa Sanpaolo ha ceduto un più moderato 0,56% a 1,9 euro.
In rosso anche Atlantia e Buzzi Unicem, vola la Juve
In negativo anche Atlantia e Buzzi Unicem che hanno lasciato sul campo rispettivamente il 2,98% a 23,08 euro e il 2,89% a 18,16 euro. E’ stata, invece, ancora una seduta all’insegna degli acquisti per Juventus (+3,73% a 1,54 euro). A dominare sono le indiscrezioni di calciomercato, in vista del fischio di inizio ufficiale il prossimo 24 agosto del campionato di Serie A 2019/2020, che si concentrano intorno alla figura del brasiliano Neymar. Tra le mid cap si è infine messa in luce Tod’s con un brillante +8,11% a 51,35 euro.
(AWE/Finanza.com)
