Borsellino, i giudici: “Fu il più grave depistaggio della storia”

"Le dichiarazioni di Vincenzo Scarantino sono state al centro di uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana"

La lapide per Falcone e Borsellino (Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace)

ROMA (LaPresse) – Borsellino, i giudici: “Fu il più grave depistaggio della storia”. “Le dichiarazioni di Vincenzo Scarantino sono state al centro di uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana. Che ha condotto alla condanna alla pena detentiva perpetua di Profeta Salvatore, Scotto Gaetano, Vernengo Cosimo, Gambino Natale, La Mattina Giuseppe, Murana Gaetano ed Urso Giuseppe. Per il loro ritenuto concorso nella strage di Via D’Amelio”. È quanto si legge a pagina 1735 delle motivazioni della sentenza Borsellino quater. Firmate dal presidente Antonio Balsamo e dal giudice a latere Janos Barlotti.

La vicenda di Borsellino ritorna dopo anni della morte

“Va sottolineata – si legge più avanti – la particolare pervicacia e continuità dell’attività di determinazione dello Scarantino a rendere false dichiarazioni accusatorie, con la elaborazione di una trama complessa che riuscì a trarre in inganno anche i giudici dei primi due processi sulla strage di Via D’Amelio, così producendo drammatiche conseguenze sulla libertà e sulla vita delle persone incolpate”.

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