Brindisi, una 32enne interrompe la gravidanza a casa e chiama il 118: denunciata

La donna ha chiamato il 118 perché ha provato ad abortire con farmaci specifici ma non si è sentita bene

BRINDISI – I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, al termine degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà una 32enne di origine nigeriana. Per il reato di interruzione volontaria di gravidanza a casa, entro 12 settimane di gestazione, senza ricorrere a strutture socio-sanitarie, in violazione dell’art. 18 della legge 194.

La donna, colta da emorragia nella sua casa di San Vito dei Normanni, ha richiesto l’intervento del 118. Fornendo al personale sanitario, intervenuto in soccorso, l’anno di nascita differente da quello reale nel tentativo di nascondere la sua identità. Il personale del 118, a causa delle reticenze della donna, avendo intuito che stesse celando le cause dell’emorragia in atto, ha richiesto l’intervento dei militari dell’Arma. Che sono intervenuti e l’hanno identificata.

La donna ha chiamato il 118 perché ha provato ad abortire con farmaci specifici ma non si è sentita bene

Gli esami diagnostici effettuati dai sanitari dell’ospedale civile ‘Camberlingo’ di Francavilla Fontana, secondo quanto riferito, hanno accertato che la donna era incinta da 12 settimane. E che si era provocata autonomamente l’interruzione della gravidanza attraverso l’assunzione di farmaci abortivi. Acquisiti in modo fraudolento, senza voler indicare le modalità di approvvigionamento.

(LaPresse)

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