Brucellosi e rischio di aborti, De Luca sotto assedio

Brucellosi e rischio di aborti, De Luca sotto assedio
Brucellosi e rischio di aborti, De Luca sotto assedio

NAPOLI (Sergio Olmo)“La brucellosi significa pericolo di aborto per le donne incinte, è chiaro a no?”. Continua a far discutere la sorprendente defaillance del governatore campano Vincenzo De Luca che martedì scorso, a margine di un evento organizzato a Parete (Caserta) dal commissariato Consorzio di Bonifica del Volturno, così aveva affermato, rispondendo ad una domanda dei cronisti sulla vertenza bufalina campana che vede da oltre due anni numerosi allevatori bufalini del Casertano protestare contro il piano di eradicazione varato a marzo 2022 dalla Regione, tanto da aver chiesto al Governo, nel corso di una riunione al ministero della Salute tenutasi il 22 maggio scorso, di commissariare la Regione e di prendere dunque in mano la gestione dell’emergenza.

“Venga al Forum e imparerà qualcosa”, è stata ieri mattina la risposta del Coordinamento Unitario in Difesa del patrimonio Bufalino che nella Sala della Casa Comunale di Casal di Principe ha organizzato, per il 16 e il 17 giugno prossimo, un Forum per un confronto di idee finalizzato all’elaborazione di “Un Piano Partecipato di Soluzione delle Zoonosi e di Rilancio dell’Allevamento Bufalino e del suo Ciclo Economico”. Di qui l’idea di arrivare all’appuntamento forti di una intensa fase di confronto con l’organizzazione di seminari/focus quotidiani online, su 17 temi principali già individuati che coinvolgeranno esperti di livello nazionale e internazionale, medici, veterinari, allevatori, sindacalisti, rappresentanti di esperienze sociali, esperti economici e di sviluppo tecnologico e scientifico.

Intanto, il caso, ma non troppo, ha voluto che nella consueta diretta del venerdì il governatore campano sia voluto ritornare ieri sulla questione bufalina per ribadire che non farà un passo indietro e che il Piano per l’eradicazione delle infezioni bufaline varato lo scorso anno resterà in piedi, piaccia o no.

E mentre da un lato sottolinea che “la Regione è pronta a dare una mano sul piano economico agli allevatori per l’abbattimento delle bufale”, dall’altro torna ribadire che “non ci sarà nessun passo indietro, in primo luogo per tutelare la salute dei cittadini”.

E qui torna di nuovo sulla questione del rischio aborto per le donne in Campania rimarcando che la “brucellosi ha effetti devastanti in relazione ai parti e agli aborti che può determinare”.

Quanto è bastato alla consigliera regionale del Gruppo Misto, Maria Muscarà per tornare a muso duro sulla questione: “Qualcuno gli spieghi intanto – sottolinea – che la brucellosi può produrre aborti nelle bufale, soprattutto se non vaccinate, ma non certo nelle donne e che l’eventuale trasmissione del batterio all’uomo è un evento praticamente impossibile con la pastorizzazione e la filatura del latte e il ricorso, per chi lavora a stretto contatto con gli animali, ai più ordinari dispositivi di protezione individuale”.

Poi nel merito afferma: “Gli indennizzi agli allevatori, benché totalmente insufficienti a coprire le perdite per gli abbattimenti, sono dovuti per legge, non per grazia ricevuta. Non credo che gli allevatori casertani massacrati dalla politica degli abbattimenti chiedano soldi, piuttosto chiedono dignità e rispetto”. “Pertanto, – continua Muscarà – eviti allarmismi ingiustificati ed antiscientifici e cominci col rispettare le norme europee che il suo Piano ignora clamorosamente”.

Nessun ripensamento – si chiede infine la consigliera regionale – Sono certa che il governo saprà come regolarsi decretando lo stato di emergenza e commissariando De Luca. Anche perché, grazie alle coraggiose battaglie legali e sociali degli allevatori,  anche a Roma si comincia finalmente ad avere le idee un po’ più chiare sulle ragioni per le quali in questi otto anni di governo De Luca, la brucellosi anziché diminuire continua a crescere consentendo quotidiane ordinanze di abbattimento di intere mandrie che rischiano di eradicare centinaia di aziende per la gioia di chi può trarne vantaggio economico e politico”.

E sui social, dove campeggia ancora con insistenza la richiesta degli allevatori casertani al Governo perché dia corso ai contenuti dell’Ordine del Giorno promosso e sottoscritto dai senatori campani di Fratelli d’Italia ed approvato all’unanimità dal Senato in occasione della conversione in legge del Decreto Milleproroghe, finiscono nel mirino degli allevatori anche gli animalisti che in questa battaglia risultano ancora non pervenuti.

Quanto all’aria che tira, l’impressione degli allevatori, complice la scarsa trasparenza della Regione, degli Istituto Zooprofilattici e dell’Asl, nonché la mancata volontà di confronto del governatore con gli allevatori in protesta ed i continui riferimenti ad altre aree “superiori” da assumere a modello, prima fra tutte il più grande Stato della Germania, la Baviera, è che si sia praticamente finiti sotto dittatura.

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