Rinnovabili, la sfida dei piccoli Comuni

Rinnovabili, la sfida dei piccoli Comuni
Rinnovabili, la sfida dei piccoli Comuni

SALERNO (Anastasia Leonardo) – Si chiude oggi, dopo tre giorni con decine di iniziative distribuite lungo tutta la regione Campania, la Festa Nazionale dei Piccoli Comuni con la campagna “Voler Bene all’Italia” giunta alla sua ventesima edizione, per una Festa della Repubblica diversa e dedicata a chi questa stessa Repubblica la compone: nella nostra regione sono 335 Piccoli comuni – quelli cioè che contano sino a 5mila abitanti – e che rappresentano il 61% del totale dei comuni campani . “Voler Bene all’Italia” per il secondo anno ha come focus quello delle CER come indicato dallo slogan “Comunità energetiche per un futuro di pace” a ribadire l’urgenza di utilizzare i 2,2 miliardi di euro del Piano Nazionale di ripresa e Resilienza (PNRR) loro dedicato. Un impulso economico importante per le CER che, secondo stime Enea, dovrebbero produrre circa 2.500 GWh annui da rinnovabili, riducendo le emissioni di gas serra di 1,5 milioni di tonnellate. Sono decine le iniziative nei piccoli comuni Pollica, Caggiano, San Mauro Cilento e Cusano. Appuntamento centrale domani 1 giugno a Sant’ Arsenio (Sa) nella Villa Comunale, Piazza Domenico Pica con la banda comunale che suonerà l’inno di Mameli, mentre la Pro Loco allestirà degustazione dei prodotti tipici del territorio e con l’incontro “Dai borghi alle Comunità energetiche” alla presenza tra gli altri di Michele Buonomo e Mariateresa Imparato di Legambiente, Donato Pica, sindaco di Sant’Arsenio, Francesca De Falco, dirigente Energia Regione Campania, Michele Albanese, direttore Generale Banca Monte Pruno; Francesco Cavallaro, Presidente Comunità Montana Vallo di Diano

Un’edizione, quella di quest’anno, che può essere considerata un momento di incontro tra tradizione e innovazione. Questo rappresentano le Comunità Energetiche Rinnovabili che coniugano la cultura e i saperi di un tempo con una più sostenibile ed efficiente dotazione e gestione dei servizi basata su un principio di democrazia energetica, un nuovo modello di produrre e distribuire energia che fa a meno delle fonti fossili, in un’ottica di partecipazione democratica tra cittadini, piccole e medie imprese, istituzioni, con l’obiettivo oltre che di procurare benefici economici per se stessi, ovvero una bolletta più leggera, raggiungere vantaggi ambientali e sociali per il territorio. “Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un nuovo modello sociale basato su democrazia energetica e transizione ecologica – dichiara Mariateresa Imparato, Presidente regionale di Legambiente – un modello energetico diffuso, basato su grandi impianti di autoproduzione e condivisione dell’energia da fonti rinnovabili, che nasce da processi di partecipazione dal basso, in grado di coinvolgere istituzioni, piccole e medie imprese, cittadini, il terzo settore e che guarda al futuro e alle nuove generazioni testimoni degli effetti devastanti della crisi climatica e dell’urgenza di un cambiamento dei territori nell’ottica di una maggior giustizia ambientale, climatica e sociale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto, oltre alle risorse per impianti industriali, fondi di 2,2 miliardi di euro per i piccoli comuni, per lo sviluppo delle comunità energetiche con una potenza installata fino a 999 kW”. In Campania sono 335 i piccoli comuni, aree che vivono spesso uno spopolamento per la poca attrattività e la scarsità di servizi e che oggi possono beneficiare di questa preziosa opportunità per trasformarsi in comunità energetiche, attuando un diverso modello di produzione e consumo energetico. Si stima – prosegue Mariateresa Imparato-che partendo dai fabbisogni energetici delle famiglie e dal potenziale di produzione elettrica di un impianto fotovoltaico (tecnologia a maggiore diffusione e distribuzione territoriale) sono ben 124 i piccoli comuni che, grazie all’installazione di questo strumento, possono trasformarsi nelle prime vere realtà 100% rinnovabili elettriche. Una prima previsione che vede da qui ai prossimi anni il 25% dei nostri comuni indipendenti sotto il punto di vista elettrico, valore che può crescere ancora di più se si considera il potenziale del mix energetico dato da fonti diverse. Una previsione di calcolo che si può concretizzare sempre di più anche grazie alle nuove risorse che la Regione Campania ha stanziato con la Delibera di Giunta Regionale n. 451 del 01/09/2022 per la concessione di contributi a favore dei comuni campani con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti per la promozione della costituzione di “comunità energetiche rinnovabili e solidali”.

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