Calcio, Giampaolo: “Spero di lasciare bel ricordo alla Samp, voglio vincere”

"Il mio sogno? Voglio vincere qualcosa, giocare partite per vincere, compatibilmente col club in cui mi trovo. Ora sono alla Samp, voglio lasciare un bel ricordo. Rimanere tanto tempo in uno stesso club è già una grande vittoria".

Foto Alfredo Falcone - LaPresse0

MILANO  – “Il mio sogno? Voglio vincere qualcosa, giocare partite per vincere, compatibilmente col club in cui mi trovo. Ora sono alla Samp, voglio lasciare un bel ricordo. Rimanere tanto tempo in uno stesso club è già una grande vittoria”. Così l’allenatore della Sampdoria Marco Giampaolo si racconta in una intervista ai microfoni di DAZN. “Questa è la terza versione della mia Samp, ogni Samp ha sue sfumature che sono spunti di riflessione. Sono step per arrivare a una idea”, aggiunge. Sul suo modulo preferito, il 4-3-1-2, il tecnico doriano racconta: “Nasce a Siena, l’ho rispreso a Empoli perchè quella squadra respirava quel sentimento e poi l’ho portato qui a Genova. Il Trequartista? Io sono per i giocatori che hanno il coraggio di fare la giocata. Saponara? Ha giocate, ha talento e il talento decide le partite. Boskov diceva: Vede autostrade dove gli altri vedono vicoli”.

il punto di forza della squadra

La Samp ha una delle migliori difese del campionato e negli ultimi anni grazie a Giampaolo sono emersi alcuni dei difensori migliori in circolazione. “Io voglio difensori che giochino. Voglio che siano centrocampisti aggiunti, ma devono anche avere impostazione difensiva, altrimenti diventa una recita senza significato. Skriniar iniziò male, ma mi dava belle sensazioni. Era umile, ma non abbassava mai la testa. Aveva una soglia di attenzione altissima – ricorda – un approccio feroce al suo lavoro. Andersen mi dà le stesse sensazioni, sono giocatori dello stesso ceppo”. Volendo descrivere la sua personalità, legata al campo, Giampaolo conclude: “Il mio fantasma sono io stesso. Io sono molto autocritico. Non credo nella sfortuna, a volte credo di poter controllare anche una palla deviata.

LaPresse

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