Calcio, lo Scudetto resta sotto la Madonnina: volata da brividi Inter-Milan

Lo Scudetto resta a Milano. Dopo il clamoroso ribaltone subito dal Napoli a Empoli, la lotta per il titolo a quattro giornate dalla fine sarà un discorso a due tra Inter e Milan.

Foto Spada/LaPresse

MILANO – Lo Scudetto resta a Milano. Dopo il clamoroso ribaltone subito dal Napoli a Empoli, la lotta per il titolo a quattro giornate dalla fine sarà un discorso a due tra Inter e Milan. I nerazzurri di Simone Inzaghi hanno una partita in meno e già mercoledì vincendo il recupero contro il Bologna tornerebbero da soli al comando della classifica con una lunghezza di vantaggio sui cugini rossoneri. Nel frattempo entrambe le squadre sono da ieri matematicamente qualificate per la prossima Champions League, raggiungendo di fatto il primo vero obiettivo stagionale. “Le squadre sono tutte e due forti, con grandi giocatori e centrocampisti, con giovani che saranno molto utili anche alla Nazionale. La vedo ancora molto dubbiosa”, ha dichiarato l’ex ct Marcello Lippi analizzando la fasi finali del campionato ai microfoni di Radio Anch’Io. “Mesi fa dissi che l’Inter era la squadra più rabbiosa e determinata, più concentrata sull’obiettivo e invece il Milan ha recuperato forma e qualità e ora se la giocano tutte e due”, ha aggiunto.

Calendario alla mano, l’Inter sembra essere favorita: oltre al recupero di Bologna, i nerazzurri affronteranno poi una Udinese ormai salva, l’Empoli che a sua volta potrebbe essere salva alla penultima giornata mentre l’unico vero ostacolo potrebbe essere il Cagliari che nell’ultima partita potrebbe giocarsi la permanenza in Serie A. Nel mezzo i ragazzi di Inzaghi hanno anche la finale di Coppa Italia contro la Juventus l’11 maggio. “Dopo una partita come il Derby i ragazzi sono stati bravissimi a recuperare in fretta per fare una grandissima partita, di sostanza e di qualità. Abbiamo fatto 5 vittorie di fila, dobbiamo ancora inseguire ma mercoledì abbiamo il recupero contro il Bologna e ora dobbiamo prepararla nel migliore dei modi”, ha detto Inzaghi dopo la vittoria contro la Roma. “Dobbiamo essere bravi a gestire le forze mentali e fisiche perchè abbiamo una serie di partite tutte ravvicinate e vogliamo giocarcele tutte a petto in fuori”, ha aggiunto.

Anche se ha due partite in meno da giocare, il calendario del Milan sembra nascondere qualche insidia in più. A partire dalla sfida di domenica 1 maggio contro una Fiorentina in grande forma e a caccia di punti per l’Europa League. Successivamente i rossoneri saranno di scena a Verona, contro una squadra ormai tranquilla ma tradizionalmente ostica soprattutto nelle volate Scudetto (la mente non può non andare alla famosa ‘fatal Verona’ nel 1973 e nel 1990). Nella penultima giornata, il Milan ospiterà poi a San Siro l’Atalanta che verosimilmente sarà anche lei ancora in corsa per un posto in Europa. Solo l’ultima partita, in casa del Sassuolo, sulla carta potrebbe essere meno impegnativa. Ma la qualità dei neroverdi e la tradizione non proprio favorevole, deve far mantenere le antenne diritte. “I numeri parlano chiaro. Per essere qua e mantenere questo livello dobbiamo mantenere questo spirito di sacrificio”, ha dichiarato Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica del Milan, dopo la vittoria con la Lazio. “Quando ti capita l’occasione ci devi provare fino in fondo. Poi se le cose non dovessero andar bene sai di aver fatto il massimo”, ha aggiunto. E chi meglio di lui può dirlo, viste le tante vittorie da calciatore.

LaPresse

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