Caldo: a luglio +21% mortalità, e nel Mediterraneo è strage di pesci e coralli

Dal Cnr numeri preoccupanti arrivano riguardo al Mar Mediterraneo

ROMA– L’afa della torrida estate 2022 sembra aver dato una tregua, ma i danni che la stagione più calda di sempre lascia dietro di se’ fanno paura.

Secondo i dati forniti dal ministero della Salute, nelle prime due settimane di luglio si è registrato un incremento della mortalità del 21% (+733 decessi in totale). Le regioni più colpite quelle del centro sud, ma l’intera penisola soffre le conseguenze di settimane di afa e siccità, con incendi e danni all’agricoltura che Coldiretti stima superiori ai 6 miliardi di euro.

Dal Cnr numeri preoccupanti arrivano riguardo al Mar Mediterraneo: tra il 2015 e il 2019, una serie di ondate di calore ha colpito tutte le regioni del bacino, provocando delle vere e proprie stragi in 50 diverse specie marine come coralli, spugne, macroalghe e anche pesci. Secondo la ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Global Change Biology, cui ha partecipato l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim), questi fenomeni hanno interessato migliaia di chilometri di coste mediterranee, dal Mare di Alboran sino alle coste orientali, tra la superficie e i 45 metri di profondità.

Inoltre la temperatura particolarmente elevata della superficie del mare aumenta il rischio in autunno nubifragi e precipitazioni di eccezionale intensità.

A soffrire più di tutti, il caldo delle ultime settimane sono stati gli anziani, spesso lasciati soli.

“L’estate, soprattutto quando fa tanto caldo, è il momento in cui prendersi cura degli anziani”, sottolinea Francesco Landi, geriatra della Fondazione Policlinico Gemelli, secondo il quale “lasciare un anziano solo in questo periodo, senza prestare attenzione a come affronta questo gran caldo, sia una forma di maltrattamento e una grave negligenza”.

L’estate 2022 è stata, fino ad ora, una delle più calde di sempre in buona parte dell’Europa. Con una temperatura che a luglio è risultata, a livello globale, la terza più bollente mai registrata prima con un valore di +0,38 gradi superiore la media, dopo che anche giugno si era classificato al terzo posto con una anomalia di +0,32 gradi. Picchi record sono stati raggiunti a luglio non solo in Italia, ma anche in Portogallo, a Ovest della Francia, in Irlanda e Inghilterra dove per la prima volta sono stati raggiunti i 40 gradi.

di Alessandra Lemme

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