Camorra, clandestini e droga. Cantalamessa: “Un sindaco leghista per salvare Napoli”

L’intervista al deputato napoletano della Lega Gianluca Cantalamessa dopo l’escalation di tensione nel quartiere del Vasto. “Un sindaco leghista avrebbe due priorità, tolleranza zero per chi specula sui migranti e lotta ai patrimoni dei camorristi, li lasceremo in mutande”

Il deputato Gianluca Cantalamessa insieme al ministro Matteo Salvini
Il deputato Gianluca Cantalamessa insieme al ministro Matteo Salvini

NAPOLI – Che la Lega sia diventato un partito maggioritario in Italia lo dicono i sondaggi. Che stia sfondando sempre di più nel Mezzogiorno, anche. Ma come si declinerà l’azione leghista nella capitale del Sud? Dall’emergenza sociale e migratoria del Vasto alla mancanza di lavoro, dalle questioni legalità e sicurezza ai temi amministrativi più tecnici un’idea ce la dà il coordinatore del Carroccio in Campania, il deputato napoletano Gianluca Cantalamessa. “Tolleranza zero contro chi non rispetta la legge. Lotta alla camorra e all’illegalità, maggiore sicurezza. E sull’immigrazione dico: chi merita, piena solidarietà. Chi non merita, a casa”.

L’intervista

Cantalamessa, Matteo Salvini ha risposto ai migranti del Vasto. Ha detto che la “pacchia è stra-finita”, ha fatto bene?

Ha fatto bene. Al Vasto, che già vive i suoi problemi, ci sono circa il 60% dei centri di prima accoglienza, è stato trasformato in una polveriera. L’azione del governo ha fatto si che crollasse il numero di arrivi. Anche l’atteggiamento di apertura nei confronti di queste pseudo associazioni che lucrano sui migranti è terminata. In questo senso “la pacchia è finita”. Piena solidarietà invece a chi scappa da guerra e carestie. Tolleranza zero a chi vede negli immigrati una merce su cui lucrare. La risposta di Matteo va letta in questo senso. Si alla solidarietà, no a nuove forme di schiavismo.

Questa risposta del segretario della Lega è propedeutica ad una visita Salvini a Napoli, nel Vasto?

Dichiarò che sarebbe venuto nuovamente a Napoli. E’ chiaro che gli impegni istituzionali non hanno permesso materialmente di venire qui. Ma sicuramente ci sono una serie di iniziative in campo. Io personalmente domani andrò al Vasto a incontrare i cittadini. Fino a pochi mesi fa lo stato si era girato dall’altro lato, oggi cerchiamo di tutelare gli italiani, persone perbene vittime di un’immigrazione senza controllo.

Non crede che l’emergenza sociale del Vasto, come di altre periferie interne ed esterne, non sia legata al fenomeno migratorio? Camorra, prostituzione, spaccio sono purtroppo mali che si inseguono da decenni.

Certamente c’è un’emergenza sociale e non solo in questo quartiere. Il problema della legalità e della sicurezza sono in cima alla nostra agenda ed è presente nel contratto con i 5 Stelle. Alle mafie faremo una lotta senza quartiere. Si sconfiggono iniziando a togliergli soldi e beni. Abbiamo già potenziato l’agenzia dei beni confiscati e intendiamo farlo ulteriormente. Sulla questione legalità e sicurezza stiamo facendo tanto. Per quanto riguarda Napoli: andrebbe ridisegnata da un punto di vista urbanistico. Immagino poli di legalità come università nelle periferie. Sono solo alcuni esempi. L’amministrazione comunale invece pensa soltanto a fare spot e propaganda per nascondere la peggiore azione amministrativa degli ultimi 40 anni.

Con un sindaco della Lega Napoli sarebbe una città diversa?

Decisamente.

Cosa cambierebbe e come? Quale è la ricetta leghista per la capitale del Sud?

Innanzitutto far rispettare le regole. Tolleranza zero nei confronti degli abusivi e degli ambulanti che non pagano le tasse. Vedere un abusivo vendere accanto ad un commerciante che rispetta le regole è il segno che De Magistris e la sua giunta se ne fregano dei problemi degli italiani. Poi tolleranza zero al parcheggio abusivo, una gestione completamente diversa del trasporto pubblico, della raccolta rifiuti. Insomma, questa città è allo sbando.

Faccio solo un esempio. E’ mai possibile che Napoli sia l’unica città in cui c’è un tutti contro tutti sulla questione movida? E’ normale che i residenti di via Falcone, dei baretti a Chiaia, del Centro storico e i proprietari di bar e ristoranti siano impelagati in una polemica costante? No. Ed è colpa di chi dovrebbe dettare e far rispettare le regole. Ci sarebbe bisogno di un tavolo permanente tra Comune, Questura, Prefettura e Carabinieri per valutare il dà farsi su tutte le questioni di legalità e sicurezza. Sarebbe opportuno poi aprire una profonda e imponente campagna d’ascolto, altro che inaugurazioni di bar e feste di piazza.

De Magistris prometteva assemblee di popolo, invece non ascolta nemmeno i consiglieri della sua maggioranza. Così come la gestioni del patrimonio immobiliare della città, gestito malissimo. Perché non si è provato, in questi anni, a contattare grandi investitori per un uso migliore del Real Albergo dei Poveri o dell’Area ex Nato, che sono abbandonate a se stesse? Ma è solo un esempio.

Come si comporterebbe un sindaco leghista col fenomeno migranti?

Innanzitutto una redistribuzione dei Cas più logica e organica. E’ possibile mai che il 60%, ripeto, sia tutto attorno alla Stazione centrale? Ma soprattutto: andiamo a vedere in questi centri di prima accoglienza chi c’è. Se ci sono persone da 3-4 anni qualcosa che non funziona. Ci dovrebbero essere delle commissioni che valutano le richieste d’asilo. Se ci sono persone che meritano vanno negli Sprar, se non meritano vanno via. Ripeto, chi ha diritto ad essere accolto deve essere accolto. Piena solidarietà. Però Napoli, come l’Italia, deve essere liberata da chi non ha diritto a venire nel nostro paese.

Cantalamessa, una previsione, ma risponda senza scaramanzia. La Lega ha sfondato anche a Napoli?

Che dubbio c’è. Abbiamo richieste di tantissime persone che stanno aderendo. Si è rotto un muro di pregiudizi, lo vediamo giorno per giorno. Sabato in corso Secondigliano Gennaro Casone, un giovane del territorio, ha raccolto 750 firme per il progetto di Salvini. E’ un esempio particolare che fotografa una situazione generale. E’ nei quartieri più popolari, dove la gente si è stanca di un’amministrazione che vive di spot, che stiamo andando fortissimo. Chiedono sicurezza e lavoro e noi diamo risposte in questo senso. Perché circa un anno fa De Magistrisi e Marco Minniti hanno firmato un protocollo d’intesa , insieme ad altri sindaci, per avviare 10mila migranti al lavoro in tutta la città? Perché non usarli per quell’esercito di precari e disoccupati italiani e napoletani? E’ un mistero.

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