Campania, Venanzoni: “Stangata necessaria ma adesso speriamo nel Pnrr”

Il consigliere regionale: "Inevitabile l’aumento delle imposte. Grande centro? Aumentano solo i partiti personali”

I sacrifici chiesti oggi ai cittadini campani dopo l’aumento delle tasse stabilito con l’approvazione del bilancio regionale sono necessari per guardare al futuro con maggiore serenità. Ne è certo il consigliere regionale del gruppo “De Luca presidente” Diego Venanzoni secondo il quale nei prossimi mesi servirà dare un segnale di maggiore operosità delle commissioni regionali sui temi caldi come il lavoro.

A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno è tempo di bilanci. Con l’aumento delle tasse stabilito con la finanziaria approvata pochi giorni fa il 2022 non parte bene per i campani. Non si poteva evitare?

Questo aumento è un grosso sacrificio chiesto ai cittadini, ma è certamente utile per programmare attività che in prospettiva diano maggiore slancio e serenità ai campani. Non si poteva fare diversamente, era l’unica possibilità per riequilibrare il bilancio regionale. A far ben sperare credo ci sia il fatto che si potrà trovare qualche forma di compensazione sul Pnrr nella misura in cui le risorse messe a disposizione serviranno a rilanciare le imprese campane e il sistema infrastrutturale. Credo che i benefici di questo sacrificio si vedranno già nei prossimi mesi. La giunta e il Consiglio hanno parlato un linguaggio di verità.

Le risorse necessarie non si potevano recuperare tagliando gli sprechi?

Dalla prossima legge di stabilità potremmo pensare al riequilibrio di bilancio per esempio guardando ai fitti passivi dell’edilizia popolare. Se lo avessimo fatto in questo momento avremmo sicuramente avuto reazioni forti da parte di alcuni sindacati e avremmo rischiato una strumentalizzazione. Anche qui un’operazione verità, su questo tema serve una discussione approfondita e serena, non c’è dubbio che va operata una svolta.

Siamo ancora in piena pandemia, il pugno di ferro di De Luca non piace ai più perché la situazione socio economica di famiglie, imprese, commercianti, ristoratori resta complicata. Niente da ridire sulla gestione deluchiana?

Non capisco gli attacchi alla linea di rigore di De Luca, abbiamo numeri da zona arancione, credo che grazie al senso di responsabilità dimostrato si è evitato il tracollo economico finanziario. Non si è scelta la strada della chiusura proprio perché si comprendono tutte le difficoltà. Ma ci si è appellati al senso di responsabilità per evitare inutili aggregazioni e per rispettare le misure precauzionali. In altre regioni, in situazioni anche più complesse della nostra, non ci sono tutte queste polemiche. Vorrei anche ricordare che la Campania è l’unica regione che ha impegnato un miliardo nel 2021. Ma purtroppo si ha memoria corta rispetto alle cose che si fanno.

Da quello che dice sembra non ci siano nei nell’amministrazione regionale né sul fronte giunta né sul fronte Consiglio…

L’esperienza di questo primo anno in consiglio regionale per me che provengo dal consiglio comunale di Napoli mi fa pensare che c’è poco dibattito politico. Molto spesso la scrematura degli atti avviene nelle commissioni che sono deliberanti. Spero si possa recuperare sul piano del confronto e che le commissioni diventino anche il naturale luogo di discussione politica su temi di carattere generale. Mi aspettavo maggiore confronto su temi caldi come il lavoro e un dibattito costante sulle diverse vertenze e crisi aziendali regionali, da Whirlpool a Leonardo, solo per citarne alcune. Su questi temi il Consiglio deve svolgere una sua funzione. Serve un maggior numero di convocazioni delle commissioni.

Non crede che questo dipenda dal fatto che non c’è molta differenza tra maggioranza e opposizione e che i 5 Stelle puntano ad entrare in giunta?

La funzione dei 5 Stelle si è snaturata, la spinta populista è venuta meno, non discuto della serietà di chi è nelle istituzioni, ma rispetto al passato non si capisce quale sia la funzione del Movimento. Di sicuro bisognerebbe operare un riequilibrio visto che sono in maggioranza al Comune di Napoli e all’opposizione in Regione Campania. Per quanto riguarda l’ingresso in maggioranza e in giunta con De Luca, non spetta a me decidere. Ma se mi chiede una valutazione politica di ordine generale, per una serie di motivi e di cose accadute in questi anni, non la vedo una strada facilmente praticabile.

Restando sul dibattito politico, c’è grande attenzione verso il centro. Che ne pensa?

Sono di cultura centrista, ma questi tentativi di leadership al centro mi sembrano solo una forma autocelebrativa, una forzatura. Il centro si ingolfa di soggetti politici, ma non si capisce chi dovrà guidare il processo finale, chi sarà il leader. Dal mio punto di vista al centro non possono esserci più filoni, altrimenti l’unico risultato è l’aumento dei partiti personali.

Da ex consigliere comunale, che ne pensa dei primi mesi da sindaco di Manfredi?

Manfredi è impegnato affinché Napoli abbia un respiro economico finanziario diverso dal passato e la sua diplomazia sta portando frutti importanti. Sono convinto che avvierà il processo di discontinuità di cui c’è bisogno riorganizzando la macchina comunale, la mobilità e il decoro urbano. Su questi temi sono convinto ci sarà discontinuità rispetto al passato.

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