Canzoni, applausi e commozione: la ‘fiesta’ d’addio a Raffaella Carrà

Lacrime e commozione, ma anche applausi, canti e balli. Il funerale di Raffaella Carrà mescola tante emozioni diverse. Dentro la chiesa il silenzio e il dolore di amici e parenti, fuori, davanti al maxi schermo allestito nella piazza del Campidoglio, la commozione dei tanti ammiratori che hanno voluto ricordarla anche con allegria, cantanto i suoi brani più celebri.

TORINO – Lacrime e commozione, ma anche applausi, canti e balli. Il funerale di Raffaella Carrà mescola tante emozioni diverse. Dentro la chiesa il silenzio e il dolore di amici e parenti, fuori, davanti al maxi schermo allestito nella piazza del Campidoglio, la commozione dei tanti ammiratori che hanno voluto ricordarla anche con allegria, cantando i suoi brani più celebri. La bara, di legno semplice, come l’artista la voleva, è entrata puntuale a mezzogiorno nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, accolta dalla sindaca di Roma Virginia Raggi insieme a Sergio Japino, per lungo tempo compagno di Raffaella e che le è stato vicino fino all’ultimo. Proprio lui aveva chiesto ai fan “di darsi appuntamento alle ore 12 di questo venerdì, per offrire tutti insieme l’ultimo saluto virtuale a Raffaella”. Ed è quello che è successo.

Dentro la chiesa, gli amici più stretti. Fuori il suo pubblico. Tutti stretti nel ricordo della ‘Raffa nazionale’. Che se ne è andata in silenzio, ma lasciando disposizioni precise. Una bara semplice, di legno grezzo. E poi il pellegrinaggio dell’urna, che avverrà il prima possibile, a San Giovanni Rotondo, dove si trovano le spoglie di Padre Pio di cui era grande devota, per poi riposare all’Argentario. Lo ha annunciato, durante l’omelia, frate Francesco Dileo, padre rettore del santuario di San Giovanni Rotondo. Che ha raccontato come Raffaella “combatteva contro un male che l’ha spuntata sulla sua tenacia, la voglia di vivere, il modo deciso e risoluto di affrontare le sfide della vita e del lavoro”, ma ha anche ricordato “il talento, la personalità, l’umanità e la bellezza di una donna donna straordinaria che ha saputo conquistare il cuore di milioni di persone”. Il frate ha voluto sottolineare anche il suo “atteggiamento inclusivo. Tutti coloro che entravano in contatto con lei si sentivano compresi e accettati, mai un giudizio sprezzante o mortificante ma sempre e solo un sorriso accogliente che raggiungeva l’altro come una carezza sincera e rassicurante”. E il saluto finale: “Ciao Raffaella, goditi il meritato riposo nella ‘fiesta’ del cielo”.

Di festa ha parlato anche, aprendo la cerimonia, frate Simone Castaldi. “Chissà se gli artisti – ha detto – sanno quanto bene fanno alle vite che toccano. Lei lo sapeva, ma se anche avesse avuto dubbi in questi giorni se li è levati, si è resa conto di tutto il bene che ha seminato, un bene senza bandiere e senza colore, come l’abbraccio che le stiamo dando. Facciamo in modo che quella di oggi sia davvero un’eucarestia, cioè un ringraziamento e una restituzione. Un ringraziamento a Dio per il bene che ci ha dato attraverso Raffaella e una restituzione della felicità che ci ha dato nella sua vita. Aspettiamo di ritrovarci tutti insieme, essendo una festa sono certo che la troveremo là, in prima fila”.

In chiesa, poi, gli interventi della sindaca di Roma Virginia Raggi, che l’ha definita “indimenticabile” e ha ricordato come “ha accompagnato tante trasformazioni nel nostro paese, tante conquiste sociali e culturali, è riuscita a entrare nella vita e nel cuore di ciascuno di noi”, e di Lorena Bianchetti, a nome della famiglia, che l’ha descritta come un “regalo”. Tanti i volti noti in chiesa: dal ministro della Cultura Dario Franceschini all’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini, dal direttore di Rai1 Stefano Coletta al candidato sindaco di Roma Roberto Gualtieri. E poi i colleghi: fra questi Enzo Paolo Turchi, Carmen Russo, Massimo Lopez, Milly Carlucci. Ma, soprattutto, c’era l’abbraccio di chi la amava, anche se solo attraverso il piccolo schermo.

LaPresse

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